M15 1990
M15 1990

Programma per la formazione di giovani piloti

Stoccarda. Con la sua vittoria alla 24 Ore di Le Mans, al volante della Porsche 919 Hybrid, Nick Tandy ha portato a termine il suo lavoro in modo brillante. Durante il viaggio di ritorno attraverso l’Eurotunnel, sua moglie Brittany ha organizzato una foto della vittoria per l’album di famiglia. Da qualche parte sotto la Manica, tra Calais e Folkestone, ha sistemato il trofeo su un sedile e fatto sedere sua figlia Eva di fronte. Ma l’esuberante undicenne non ha fatto esattamente ciò che voleva la mamma. È subito sgattaiolata via, poi, sfacciatamente, ha voltato le spalle alla fotocamera per correre tra le braccia di papà. 

“Non mi sorprende. Lei non capisce cos’è successo negli ultimi giorni e quanto ciò sia significativo per tutti noi”, ha spiegato Nick Tandy comprendendo l’ovvio disinteresse di sua figlia. “E, in tutta onestà, non è ancora completamente chiaro nemmeno a me. Posso solo dire che, tornare a casa con questo trofeo, è una sensazione emozionante”.

A un certo punto, prima che l’Eurostar raggiungesse la sua destinazione in Inghilterra, sono riusciti a scattare la foto e, poco dopo, postarla sui social media. Condividere il più grande trionfo della sua carriera agonistica in questo modo divertente con i suoi amici in tutto il mondo è tipico di Nick Tandy. Il trentenne britannico, che ha vinto la gara di durata più famosa al mondo assieme a Earl Bamber (Nuova Zelanda) e Nico Hülkenberg (Germania), non è uno che ama mettersi in mostra. Preferisce dimostrare con i fatti ciò che può fare in pista, proprio come di recente a Le Mans.

M15 2102Nick Tandy non ha dimenticato le sue radici. E’ cresciuto in una fattoria a Pavenham, in un piccolo paesino nella contea di Bedfordshire. L’ambiente rurale e le persone del posto lo hanno influenzato. Nick Tandy vive ancora nelle vicinanze e, quando il tempo lo permette, aiuta i suoi genitori nella fattoria e durante il periodo della raccolta. Ma l’automobilismo è sempre stato la sua passione. Ha celebrato i suoi primi successi al campionato britannico Short Oval Stock Cars (1999 e 2000) e nel campionato Mini Se7en (2003). Aggiudicandosi undici vittorie, ha vinto la serie riservata alle monoposto BRDC nel 2005. Come vincitore della Silverstone Scholarship ha ottenuto il secondo posto l’anno successivo nell’impegnativo campionato inglese di Formula Ford e il terzo nel 2007, con sei sorprendenti vittorie e 16 risultati da podio. Lo stesso anno ha conquistato anche la vittoria al Formula Ford Festival.

Appassionato di golf e mountain-bike, ha avuto il primo incontro con Porsche nel 2008, come pilota ospite nella Porsche Carrera Cup Great Britain. Alla prima gara ha conquistato la sua prima vittoria ed è stato ingaggiato. Nel 2010, ha affrontato la Porsche Mobil 1 Supercup e la Porsche Carrera Cup Deutschland, dove si è guadagnato gli onori come secondo classificato in entrambe le serie. “E’ stato molto divertente guidare la Porsche 911 GT3 Cup in questo competitivo campionato monomarca”, ricorda Nick Tandy. “Era il tipo di corsa che avrei sempre voluto fare. Le vetture sono identiche, la responsabilità è tutta del pilota. Questo è puro automobilismo”.

Dopo aver vinto la Porsche Carrera Cup Deutschland nel 2011 e la prestigiosa Porsche Cup nel 2012 come miglior pilota Porsche privato a livello mondiale su una 911, è stato messo sotto contratto diventando pilota ufficiale. “Lo sognavo da sempre”, disse al tempo. “E’ stato fantastico sentire tanta fiducia. Farò sempre del mio meglio per mantenerla.” E l’avventura ebbe inizio: nella stagione 2013 decollò con un terzo posto alla classica 12 Ore di Sebring con la Porsche 911 RSR. Continuò con la vittoria in classe GT all’appuntamento di Budapest della serie Le Mans europea e celebrò uno dei suoi più grandi successi con la vittoria GT alla Petit Le Mans sul difficile e storico circuito di Road Atlanta. Seguì un altro risultato positivo in apertura di stagione 2014, quando vinse anche nelle sua classe alla 24 Ore di Daytona, al volante della 911 RSR. Quando Porsche, a molti dei suoi piloti ufficiali GT, diede la possibilità di testare l’innovativa Porsche 919 Hybrid, Nick Tandy colse l’opportunità. La sua straordinaria performance gli valse un posto nel terzo appuntamento alla 24 Ore di Le Mans.

“Ogni pilota professionista sogna un posto di guida come questo,” ha affermato dopo la sua promozione nella classe regina delle gare di durata. “È meraviglioso come si venga considerati e sostenuti nella famiglia Porsche Motorsport mondiale. Ora farò del mio meglio per dimostrare che un buon pilota GT può essere anche un pilota LMP1 di successo”.

E, sorprendentemente, è proprio ciò che fatto Nick Tandy. Anche uno dei suoi compagni di squadra, Earl Bamber, con cui ha realizzato il sogno di vincere la gara automobilistica più difficile al mondo, ha coronato la sua carriera nei campionati di marca Porsche. Come ricompensa per aver vinto la fase di selezione per piloti Junior tra i più talentuosi piloti monomarca di tutto il mondo, Porsche ha offerto al neozelandese la possibilità di contendersi la Porsche Mobil 1 Supercup internazionale nel 2014, 
fornendogli un budget di 200.000 Euro per questo compito. Nella serie di punta delle coppe monomarca Porsche, che si tiene in occasione delle gare di Formula 1, il pilota Porsche Junior ha dimostrato, ancora una volta, le sue capacità conquistando subito il titolo. Nella Carrera Cup Asia, Bamber ha difeso il suo titolo dell’anno precedente. Alla sua gara inaugurale con la Porsche 911 RSR, agguantò il secondo posto alla Petit Le Mans di Road Atlanta, una delle classiche gare di durata statunitensi. 

Dopo il successo a Le Mans, Earl Bamber e Nick Tandy si contendono l’appuntamento di Watkins Glen del campionato Tudor United Sports Car del 28 giungo al volante di una Porsche 911 RSR. Tandy condivide il posto di guida con Patrick Pilet (Francia), Bamber con Joerg Bergmeister (Germania). 

“Siamo tutti molto orgogliosi di Earl e Nick. La loro vittoria a Le Mans è un ulteriore esempio del successo e dell’efficacia del programma di sviluppo Porsche riservato alle giovani promesse,” ha asserito il direttore di Porsche Motorsport, Dr. Frank-Steffen Walliser. “E sottolinea anche l’importanza dei campionati monomarca Porsche come trampolino di lancio per giovani piloti professionisti che, come Earl e Nick, portano il talento necessario, una grande voglia di imparare e una forte propensione al successo. Porsche apre tutte le porte a chi è veramente veloce”.

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