Roma. Il mito rivisitato: Le maschere arcaiche della Basilicata
Nell’ambito della mostra (9 febbraio – 28 aprile 2019 | Musei di Villa Torlonia Casina delle Civette Via Nomentana, 70) venerdì 8 marzo alle ore 16.00 si terrà una conferenza a cura di Maria Grazia Massafra e Nicola Toce “Viaggio nella dimensione del mostruoso e del fantastico attraverso la Casina delle Civette guidati dalle maschere “ghignanti” di Nicola Toce”. Incontro gratuito con prenotazione obbligatoria (max 30 persone) allo 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00). Iniziativa gratuita ma è comunque necessario essere in possesso del biglietto del museo.
Iniziativa gratuita ma per la mostra è necessario il biglietto del museo secondo tariffazione vigente.
Biglietteria presso il Casino Nobile Orario mostra: martedì – domenica 9.00 – 19.00
La biglietteria chiude 45 minuti prima www.museiincomune.it.
Biglietto d’ingresso Casina delle Civette: € 6,00 intero; € 5,00 ridotto.
La mostra è parte integrante della visita.
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 5,00 intero; € 4,00 ridotto.
La mostra è organizzata dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, dedicata all’intera Basilicata e alla tradizione del Carnevale lucano, dei riti e dei miti di popoli che ancora oggi raccontano la loro storia. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra “Il mito rivisitato. Le maschere arcaiche della Basilicata”, a cura di Francesca Romana Uccella, si propone di far conoscere l’universo artistico lucano attraverso 38 opere tra maschere e sculture realizzate dall’artista Nicola Toce. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Tra volti antropomorfi, animali fantastici, creature magiche, travestimenti, spiriti e abitatori delle argille, filo conduttore dell’esposizione sono le narrazioni che le maschere – realizzate con antiche tecniche di lavorazione e decorazione della cartapesta – sussurrano ai visitatori, trasportandoli in una dimensione altra, accogliente e spaesante, propria della Basilicata antica e contemporanea.
Paola Saba