CRAVATTA DAY
Cravatta Day

CRAVATTA DAY

DIECI CURIOSITÀ SULLA CRAVATTA

PER CELEBRARE IL SIMBOLO DELLO STILE

E DELLA RAFFINATEZZA NEL MONDO

 

Dov’è nata la cravatta? Chi è il “cravattaio del re”? Qual è la più costosa? E la più grande? Dalle origini al significato simbolico, passando per i record che ha collezionato nel corso degli anni, sono molte le curiosità che ruotano attorno a questa intramontabile striscia di tessuto, simbolo dell’eleganza per eccellenza che viene celebrata il 18 ottobre Dagli scolari ai business men, ogni giorno sono centinaia di milioni le persone che indossano le cravatte in ogni parte del mondo. Una passione trasversale per questa striscia di tessuto che ha conquistato il collo di moltissimi gentlemen. Ed è a lei che, dal 2003, è stata dedicata una giornata. Il 18 ottobre di ogni anno si festeggia infatti il Cravatta Day, data non casuale che coincide con il giorno in cui l’Academia Cravatica avvolse intorno all’arena romana di Pola, in Croazia, una gigantesca cravatta rossa, per rendere omaggio al simbolo della loro identità nazionale. La ricorrenza è stata ufficializzata nel 2008 quando il Parlamento Croato ha dichiarato all’unanimità il 18 ottobre il giorno della cravatta.“Un tempo la cravatta era considerata un accessorio da indossare in momenti in cui l’eleganza e la formalità erano d’obbligo – afferma Stefano Bigi, amministratore unico di Bigi Cravatte Milano – Oggi tale tendenza è stata sdoganata e la cravatta, oltre a ricoprire un ruolo fondamentale nel vestire classico, ha iniziato ad essere utilizzata anche per donare un tocco di personalità ad outfit più casual ed informali, da sfoggiare durante il tempo libero, diffondendosi anche tra i giovanissimi”. Sono molte le curiosità che ruotano attorno a questa striscia di tessuto e, per celebrare il simbolo dell’eleganza per eccellenza, sono state raccolte quelle più significative:

1.       Nel 1661 il Re Luigi XIV istituì la carica di “cravattaio del re”, gentiluomo al quale era assegnato il compito di aiutare il sovrano ad annodare la cravatta. Introdotta nella moda moderna dai soldati croati in servizio in Francia ai tempi della Guerra dei 30 anni (1618-1648), questo accessorio suscitò infatti grande interesse dei parigini, e in particolare del re di Francia, che iniziarono a utilizzarlo diffondendolo in tutto il mondo.

2.       La prima cravatta da club risale al 1880, quando gli studenti dell’Exeter College di Oxford decisero di togliere i nastri dai loro cappelli di paglia e di annodarli intorno al collo.

3.       Il rapporto tra le donne e la cravatta affonda le sue origini nel XVI secolo, ai tempi della monarchia francese, quando la Duchessa di La Vallière, per imitare il sovrano Luigi XIV, annodò con arte un nastro di preziosa stoffa attorno al collo indossando per la prima volta un accessorio fino ad allora destinato soltanto all’uomo.

4.       Per dare una svolta creativa alla vestizione quotidiana, il matematico svedese Mikael Vejdemo-Johansson ha individuato 177.147 possibili nodi elaborati grazie a teorie logiche e modelli matematici complessi. Il ricercatore ha persino creato un generatore online di nodi random realizzati in base alle sue regole logiche. Ovviamente tra la teoria e la pratica il passo non è così breve.

5.       La cravatta più costosa del mondo è la cravatta Suashish, creata dallo Studio Satya Paul Design in collaborazione con lo Suashish Diamond Group, al prezzo di quasi 200.000 euro. La cravatta è realizzata in pura seta di altissima qualità ed è impreziosita con 150 grammi d’oro e 271 diamanti, che la rendono sicuramente lussuosa ma non altrettanto discreta.

6.       Nel 2003 l’Academia Cravatica avvolse intorno all’arena romana di Pola, in Croazia, una gigantesca cravatta rossa, lunga 808 metri e larga 25, per rendere omaggio al simbolo della loro identità nazionale. Da allora il record della cravatta più grande del mondo è rimasto imbattuto.

7.       La cravatta si è trasformata in opera d’arte nel celebre ritratto realizzato dalle sapienti mani di Amedeo Modigliani Donna con la cravatta e al collo di uomini senza volto tracciati dal pennello di Magritte. E ancora alla Biennale di Venezia 2017 un’intera stanza è stata tappezzata con 45 tonnellate di cravatte dall’artista di origini israeliane Michal Cole. Un’opera di denuncia contro il maschilismo.

8.       L’emblema dell’eleganza rivela la sua anima più divertente ed estrosa al collo dei personaggi più amati dei cartoon: dal goffo Armando, inseparabile amico della Pimpa, al primitivo Fred Flintstone; elemento distintivo del popolarissimo Orso Yoghi e simbolo della cultura manga nel fumetto del ladro gentiluomo per eccellenza, Lupin.

9.       E al cinema? Tra le cravatte più famose del grande schermo, un posto sul podio è sicuramente riservato al mito dei The Blues Brothers: camicia bianca, vestito nero, cappello nero, occhiali da sole e cravattino uguale. Immancabile è anche la cravatta al collo paffuto di Ollio, compagno di avventure di Stanlio. Simbolo di potere e benessere è la cravatta indossata da uno spregiudicato Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street mentre tra le cinquanta sfumature della cravatta di Christian Grey si insinua il desiderio di milioni di donne. E ancora la cravatta nei tipici colori della Casa di Grifondoro indossata da Harry Potter, il maghetto ideato da J.K Rowling che ha lasciato un segno indelebile nel mondo letterario e in quello cinematografico.

10.   Da sempre l’uomo ha avvertito l’esigenza di legarsi della stoffa intorno al collo. Già gli antichi egizi erano soliti legare un lembo di stoffa con il nodo di Iside intorno al collo dei defunti, in segno di protezione. Una sorta di bandana la si vede al collo dei guerrieri di Xian, in Cina, e anche a quello degli ufficiali dell’esercito romano.

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