parrozzo
Parrozzo

 

parrozzo2

 

Parrozzo  tipico dolce Abbruzzese

  Il Parrozzo è un dolce tipico abruzzese, in particolare di Pescara, a base di pasta lievitata, mandorle e ricopertura di cioccolato, che viene generalmente preparato per le festività natalizie. E’ la derivazione dell’antico pane rozzo preparato dai contadini con il granturco, di forma semisferica, cotto nel forno a legna, al quale, agli inizi del novecento, il pasticcere pescarese Luigi D’Amico volle ispirarsi. D’Amico fece un dolce, riproducendo il giallo del granturco con quello delle uova, mantenendo inalterata la forma semisferica e adoperando una copertura di finissimo cioccolato fondente per riprodurre le scure bruciature superficiali caratteristiche della cottura nel forno a legna, e su precisa indicazione di Gabriele d’Annunzio, lo chiamò Parrozzo. Pur conservando il sapore e il profumo di sempre, il prodotto viene oggi realizzato in una modernissima linea per il confezionamento in atmosfera controllata. Questa innovazione ha permesso di portare la conservazione del Parrozzo da uno ad oltre quattro mesi, con possibilità di estendere il suo consumo in molte zone dell’Italia centrale e settentrionale, nonché negli Stati Uniti, Canada e Australia.  Il Parrozzo, scuro in superficie e giallo rossiccio all’interno, è caratterizzato dal sapore deciso di mandorle e cioccolato, ma con un leggero retrogusto di arancio, e si accompagna bene a vini e spumanti dolci e liquori all’arancio.

 

 Il Parrozzo (o parrozzino, a seconda del formato) è il tipico dolce pescarese, formato da una pasta battuta (detta anche pasta montata) con aggiunta determinante della farina di mandorla e armelline grezze, cotto al forno e infine ricoperto da cioccolato fondente (37-39%burro di cacao). Questo dolce tradizionale, scuro in superficie e giallo rossiccio all’interno, caratterizzato dal sapore deciso di mandorle e cioccolato, ma con un leggero retrogusto di arancio, si accompagna bene con vini e spumanti dolci e con liquori all’arancio. Per la preparazione del Parrozzo occorre montare uova, zucchero, farina tipo ‘00’, farina di mandorle, con l’aggiunta di grassi vegetali anidri. Si cola l’impasto crudo negli stampi e si procede alla cottura in forno; una volta cotto e tolto dagli stampi, lo si lascia raffreddare e lo si ricopre di cioccolato fondente. Una volta raffreddato il dolce è pronto per essere confezionato. In tempi lontanissimi, i contadini abruzzesi per autoconsumo preparavano con la farina di granturco, un pane di forma semisferica cotto nel forno a legna, che chiamavano “pane rozzo”, in contrapposizione a quello fatto con la farina di grano, e quindi bianca, da vendersi ai signori. Agli inizi del secolo scorso il pasticcere Luigi D’Amico ebbe l’idea di farne una trasposizione dolciaria, riproducendo il giallo del granturco con quello delle uova, mantenendo inalterata la forma semisferica e adoperando una copertura di finissimo cioccolato fondente per riprodurre le scure bruciature superficiali caratteristiche della cottura nel forno a legna, e su precisa indicazione di Gabriele d’Annunzio, lo chiamò Parrozzo. Numerose furono le dediche del poeta pescarese al suo dolce preferito. Anche altri artisti e letterati abruzzesi contribuirono alla nascita di questo nuovo dolce: Luigi Antonelli, commediografo e critico teatrale che scrisse la Storia del Parrozzo; Armando Cermignani, ceramista insigne che realizzò i disegni e i colori della scatola; il Maestro Di Jorio che musicò la canzone del Parrozzo su testo dell’umanista Cesare De Titta. La registrazione dei Marchi e Brevetti relativa al Parrozzo risale al 1926. 

 

IL PAROZZO

 

Dosi. 200 gr. di zucchero

150 gr. di cioccolato fondente

30 gr. di burro

150 gr. di semolino

6 uova

buccia grattugiata di un limone

200 gr. di mandorle dolci

7-8 mandorle amare

Sbriciolare per bene le mandorle, versarle in una terrina ed unire il semolino e la scorza grattugiata del limone. Miscelare per bene. Montare gli albumi a neve, con un pizzico di sale. Una volta che gli albumi sono montati, versarli nella terrina, dove già  sono gli altri ingredienti ben amalgamati. Unire poi anche i rossi d`uovo e lo zucchero ed amalgamare bene. Servirsi di uno stampo di forma semisferica e foderare le pareti interne con la carta stagnola. Versare l`impasto precedentemente ottenuto in questo stampo, e porre in forno ad una temperatura di circa 180°/200° per 45 minuti.

Una volta cotto, porre il parrozzo su della carta assorbente. Lasciare raffreddare il parrozzo se possibile attendendo fino al giorno successivo. Fondere quindi la cioccolata aggiungendovi il burro, a bagnomaria e ricoprire prima la parte bassa del dolce, e via via risalire fino alla parte alta. Lasciare raffreddare la cioccolata e poi servire.

 

 

 La redation

 

Articolo precedenteIn Italia la penicillina sale più dello spread: da 2 a 24 Euro senza rimborso
Articolo successivoTRACCE: “IL MERCATO DEI SOGNI”, RAI 2 – 4 gennaio