IDENTITA GOLOSE 2013
Identita Golose 2013

CHIUSA CON SUCCESSO

IDENTITA’ MILANO 2013

MILANO: Tanti giovani in più, sale e conferenze stampa spesso esaurite, 1.350 giornalisti e fotografi accreditati (+30% sull’edizione 2012), … Carlo Cracco e il riconoscimento di Identità come strumento chiave per la crescita della nostra ristorazione nel mondo… Oppure certe strane coppie: Padoan-Assenza, Cannavacciuolo-Esposito… Che rimane di Identità Milano 2013, «uno dei pochi congressi – usiamo di nuovo le parole di Cracco – che hanno qualcosa da dire e dei quali resta qualcosa?».  La parola a Paolo Marchi: «Per la verità devo ancora metabolizzare bene. Penso però a Josep Roca, alla sua lezione a Identità di Sala: è stata poesia assoluta. Penso a Massimiliano Alajmo, un tristellato alle prese con un elemento come la pizza, popolare ma italiano per eccellenza . O penso anche a Scabin e al suo cibo per gli astronauti, un sistema geniale per alzare l’asticella della nostra qualità alimentare quotidiana». Singoli momenti che saranno scolpiti nell’albo d’oro di questa nona edizione milanese, «in generale credo di aver dimostrato anche questa volta che si può far show (perché ci divertiamo, inutile negarlo) parlando però non di un mondo separato dalla realtà, ma di qualcosa di vero», che risente dell’andamento generale e vi incide la propria impronta.

 
Claudio Ceroni e Paolo Marchi

Claudio Ceroni e Paolo Marchi

Identità registra insomma una storia, un’evoluzione. Meglio (e per fortuna): una crescita. Perché, anche in piena crisi, i numeri sono davvero positivi. «Ho visto tantissimi giovani in più», butta lì Marchi, ma per avere dati e bilanci ufficiali andiamo da Claudio Ceroni, patron dell’organizzatrice Magenta Bureau: «Se il momento economico ha pesato? Dico che lo abbiamo sentito, ma non ne abbiamo risentito». Ossia: molte aziende sono in difficoltà, l’attenzione delle istituzioni nei confronti di un comparto produttivo importante come questo è sempre scarsa.  Penso a una giornata come lunedì, quando c’erano contemporaneamente: la sala auditorium strapiena per seguire Bottura, due sale congressi zeppe, due conferenze stampe da tutto esaurito e una degustazione fully booked». E, poi aggiunge, gli stand espositivi non solo affollati, ma ricchi di iniziative, tanto da configurare una sorta di congresso parallelo. Identità è una formula che funziona, anticrisi, capace di andare controcorrente rispetto al momento economico «e davvero non mi spiego, o meglio mi spiego considerando la miseria umana, come si possa storcere il naso di fronte agli chef accusati di essere diventati dei divi – commenta Marchi – E’ giusto così, tutti viviamo di miti, altrimenti ci spareremmo! Meglio uno chef che una velina o un politico: almeno il primo lavora duro, rischia i propri soldi, è esposto alla concorrenza, deve darsi da fare per stare al passo coi tempi, deve viaggiare e confrontarsi… Sono una parte del meglio di questo Paese. Macché sognare di diventare calciatore, meglio forse imparare a cucinare! Iniziative come la nostra, ma anche come quelle di Slow Foode tante altre, hanno ricadute economiche importanti e ancor maggiori potenziali per il futuro». Ecco, già che si parla di futuro, quali le prossime tappe? Marchi: «Un tema che sicuramente svilupperemo l’anno prossimo – ma lo abbiamo già accennato con Identità Naturali – è quello del rapporto tra gola, salute e cucina». Ceroni: «Avevamo già avviato a New York la collaborazione con Expo 2015, abbiamo ospitato lunedì  l’amministratore delegato della grande Esposizione,  Giuseppe Sala, continueremo di certo su questa strada. Abbiamo siglato l’intesa con Host, il più importante salone al mondo dedicato all’Horeca. Con Identità Libri è partito anche il lavoro insieme a Mondadori-Electa. Con Rcs abbiamo studiato un grande evento che coinvolgerà tutta Milano in occasione del Salone del Mobile. Prosegue il patto con Eataly, che ci porterà all’inaugurazione del primo Roma Food&Wine Festival, dal 17 al 19 maggio. Dal 4 al 6 ottobre tornerà inoltre Identità New York…».

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