LAINATE – MILANO
ALLA SCOPERTA DEL NINFEO
A VILLA VISCONTI BORROMEO LITTA


“Questo film, la cui produzione abbiamo seguito con grande attenzione, ritengo possa diventare un ulteriore strumento di valorizzazione della storica dimora di delizia, non solo in Italia ma anche all’estero. La presenza straniera, che attualmente rappresenta una piccola percentuale degli oltre cinquantamila visitatori che ogni stagione accompagniamo nella scoperta di Ninfeo, giochi d’acqua e serre, grazie a questo progetto auspichiamo possa crescere, intercettando
così nuovi visitatori. Noi faremo del nostro meglio per accoglierli con i percorsi in lingua già attivati“.
Aldo Croci, Presidente dell’Associazione Amici di Villa Litta “Chi conosce Villa Visconti Borromeo Litta non può non innamorarsene. È quello che è accaduto a me. Il mio primo incontro è avvenuto nel 2002, poi è stato un crescendo. Ho approfondito, letto, raccolto testimonianze? e ogni volta è stata un’avventura. L’idea di raccogliere e diffondere la storia della Villa di Lainate in un film documentario è venuta quasi da sé, attraverso un percorso che si è via via arricchito di spunti, scoperte di inediti, grazie alle connessioni da me create con i principali musei e istituti d’arte lombardi e nazionali, dando poi origine a collaborazioni e relazioni internazionali che spaziano dal Museo del Louvre alla National Gallery of Art di Washington, fino all’Ermitage di San Pietroburgo”.
In occasione della visita a Villa Litta, è stato oggi presentato alla stampa il film documentario ‘VILLA VISCONTI BORROMEO LITTA. Quattro secoli di storia, un viaggio nel tempo tra delizie, arte e giochi d’acqua’, scritto e diretto da Francesco Vitali con la collaborazione di Claudia Botta, prodotto da Francesco Vitali, Comune di Lainate, Associazione Amici di Villa Litta Onlus e Giuseppe Riva. Il film è il racconto di quattro secoli di storia di una villa e dei suoi segreti ma è anche un prezioso strumento per far conoscere, ad un pubblico sempre più numeroso in Italia e all’estero, le meraviglie che racchiude: il suo Ninfeo, le sue serre, i suoi palazzi, le sue sculture e i giochi d’acqua, ma soprattutto la storia di colui che l’ha creata, Pirro I Visconti Borromeo, conte di Brebbia, sognatore, mecenate e uomo di cultura nella Milano spagnola alla fine del XVI secolo. La realizzazione del film ha permesso di mostrare la riqualificazione di un sito che negli anni ’70 era ridotto ad un rudere, grazie all’impegno e al sostegno di tanti mecenati pubblici e privat,i e alla perseveranza del Comune di Lainate, proprietario del parco e della villa, che ancora oggi prosegue nel recupero di altre stanze e al mantenimento del parco e del Ninfeo insieme ai volontari della Associazione degli Amici di Villa Litta, senza il cui prezioso aiuto non sarebbe possibile l’apertura del museo e i percorsi con le visite guidate; di riallacciare e rafforzare i rapporti con musei internazionali che oggi accolgono alcune delle opere che furono create per questo giardino di delizie, tra cui il Museo Poldi Pezzoli di Milano, il Museo del Louvre, la National Gallery of Art di Washington e l’Ermitage di San Pietroburgo, ma anche con altri musei e istituti d’arte lombardi e nazionali; di collaborare con valenti artigiani e sartorie (Lo Bosco e Arrigo Costumi) che hanno realizzato splendide riproduzioni, fedeli ai dipinti originali, di abiti tipici del 1500 e 1600 indossati dagli attori per le ricostruzioni storiche, argomento dell’intervento tenuto nel corso della mattinata da Claudia Botta, docente di progettazione per il Costume all’Accademia di Brera di Milano.


Il docu-film “VILLA VISCONTI BORROMEO LITTA, QUATTRO SECOLI DI STORIA, UN VIAGGIO NEL TEMPO TRA DELIZIE ARTE E GIOCHI D’ACQUA”, frutto di una accuratissima e attenta ricerca da parte di Francesco Vitali, ripercorre la storia culturale e artistica di questo patrimonio unico nel suo genere, la straordinaria impresa di Pirro I nel trasformare un rudere agricolo di proprietà della famiglia Visconti Borromeo in una “Villa di delizie” e i successivi 400 anni di storia e di arte di questa dimora.
Protagonista indiscussa è proprio l’antica Villa di Lainate, ideata e costruita tra il 1585 e il 1589 dal Conte Pirro I con lo scopo di stupire e divertire i suoi visitatori. Grazie al lavoro di alcuni tra i più importanti artisti dell’epoca, tra i quali Martino Bassi, Camillo Procaccini, Marcantonio Prestinari, Francesco Brambilla, guidati da Giovan Paolo Lomazzo, l’abitazione signorile si arricchisce progressivamente di una vasta collezione e di uno splendido giardino animato da un sistema di giochi d’acqua che il romanziere Stendhal loderà nel 1817, dopo il suo celebre viaggio in Italia. Dopo la morte del Conte di Brebbia, avvenuta nel 1604, la tradizione di mecenatismo verrà proseguita dai suoi successori e il suo ricco patrimonio artistico ampliato. È così che, a partire dalla sua magnifica ascesa, la Villa, rappresentata nel docu-film da una voce femminile fuori campo, guida lo spettatore attraverso i secoli, insieme alla voce dello stesso Pirro I, con particolare attenzione alle trasformazioni architettoniche e all’evoluzione artistica del complesso cinquecentesco, per continuare con le importanti personalità storiche che l’hanno abitata o visitata nel corso dei secoli. La narrazione è alternata da immagini d’archivio che permettono di ammirare la Villa come è oggi e come era ieri, e da interviste con esperti d’arte, di storia e costume, tra cui il Professore Alessandro Morandotti, al cui prezioso lavoro, iniziato negli anni ’80, si deve la ricostruzione della storia della Villa e del suo fondatore.

Villa Borromeo Visconti Litta sorge nel territorio di Lainate ed occupa una superficie complessiva di circa tre ettari. Ideatore dell’intero complesso fu Pirro I Visconti Borromeo che, ispirandosi alle ville della Toscana medicea, verso il 1585 diede una funzione prevalentemente ludica al suo possedimento lainatese sino ad allora destinato all’agricoltura. Oltre ai lavori di sistemazione architettonica del palazzo, Pirro I impostò il giardino e fece costruire il Ninfeo. Questo edificio di frescura (si veda la sezione “Il Ninfeo”), può essere considerato uno degli esempi più importanti dell’Italia settentrionale per la ricchezza delle decorazioni e la varietà dei giochi d’acqua. Il Catasto Teresiano (1721) mostra come l’impianto del complesso rimase sostanzialmente invariato fino a quella data. Il marchese Pompeo Litta ereditò la Villa nel 1750 e attuò grandi lavori di sistemazione scenografica nei giardini, moltiplicando gli effetti prospettici, creando quinte e fondali, costruendo ex novo la facciata del Ninfeo. Ebbe allora inizio il periodo di massimo splendore della villa. Agli inizi del XIX secolo, trasformata la parte nord/ovest in giardino all’inglese, ebbero grande sviluppo le sperimentazioni botaniche in serra, fino a quando il declino della famiglia Litta, parte attiva nei moti per l’Unità d’Italia, condusse alla cessione della Villa al Demanio dello Stato nel 1866. Il complesso monumentale, dopo successivi passaggi di proprietà, nel 1932 venne acquistato da Alberto Toselli che compì alcuni restauri e riattivò i giochi d’acqua. La seconda guerra mondiale segnò il decadimento totale della Villa che si protrasse sino al 1971 quando venne acquistata dall’Amministrazione Comunale di Lainate.
Una vera bella scoperta, un‘idea per trascorre qualche ora tra il verde e la frescura incontrando una storia nascosta