LA DENUNCIA DELL’ASSOCIAZIONE FORNITORI OSPEDALIERI SICILIA DISCIPLINA DEI PAGAMENTI NEI CONTRATTI PUBBLICI CON I PRIVATI «VOGLIAMO CHE LA REGIONE SI FACCIA GARANTE CON LE BANCHE» «Il ritardo dei pagamenti da parte delle Aziende ospedaliere provoca pesantissimi contraccolpi alle imprese che forniscono beni e servizi. Se è vero che questo problema si manifesta anche in altre Regioni, è altrettanto vero che in Sicilia il fenomeno ha assunto un’estremizzazione assolutamente anomala e incontrollata: fino a cinquecento giorni di attesa – contro i 30 prescritti dalla legge – che si traducono in esposizioni bancarie, crisi di liquidità, immobilismo economico». Questo è il quadro reso noto dall’Afors, l’Associazione fornitori ospedalieri Regione Siciliana – presieduta da Pietro Argento – che ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale regionale attraverso l’operato della classe imprenditoriale che rappresenta. «Occorrono nuove regole per contrastare questo fenomeno – continua Argento – oggi le nostre aziende sono a dir poco stremate e per scongiurare gravi ripercussioni nelle commesse – con il rischio di essere pagati “a sentenza” e la certezza di chiudere l’attività – accettano l’offerta di essere liquidati anche dopo 15 mesi, rinunciando di fatto al pagamento degli interessi. Gli strumenti finanziari comunemente usati dalla nostra categoria non vanno oltre i dodici mesi di scaduto, nonostante sia un termine non compatibile con la logica commerciale: così facendo si corre il pericolo di compromettere un comparto prezioso per tutto il territorio, per il servizio qualitativo ed essenziale che le imprese offrono e che consente notevoli risparmi alle Aziende ospedaliere». I
Sanità e impresa: gli ospedali pagano le aziende dopo 500 giorni
appello alle istituzioni per evitare il collasso