Gladiatori nell'Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus

Quando si osserva il Colosseo è impossibile non pensare ai gladiatori. Ed è proprio nel monumento più noto al mondo che oggi è possibile approfondire la vita, le abitudini e gli allenamenti dei famosi gladiatori grazie alla suggestiva mostra “Gladiatori nell’Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus” che rende omaggio ai valorosi combattenti dell’antica Roma.
L’esposizione, inaugurata lo scorso 21 luglio, si compone di una installazione multimediale permanente e di una esposizione temporanea visitabile all’interno dei sotterranei del Colosseo fino al prossimo 7 gennaio. È allestita negli spazi che all’epoca collegavano l’Arena con il quartiere delle palestre. Tra queste l’unica di cui si conserva parte delle strutture antiche è il Ludus Magnus, la più grande e famosa. Fatta costruire dall’imperatore Domiziano, era una copia del Colosseo di dimensioni più ridotte, utilizzata per l’addestramento dei gladiatori. L’edificio era a pianta rettangolare a 3 piani con al centro una grande area ellittica, della stessa forma del Colosseo, circondata da una cavea per ospitare il pubblico. Gli ambienti intorno alla cavea centrale erano invece utilizzati come abitazioni dei gladiatori: piccole celle di cui ancora oggi si riconosce bene la forma.

Nell’Ottocento il grande corridoio sotterraneo che collega i due spazi fu interrotto per la costruzione di un collettore fognario a servizio del popoloso quartiere Esquilino, ma oggi finalmente questa antica connessione è stata ripristinata. Grazie ad una sofisticata proiezione olografica, perfettamente orientata sull’asse Colosseo-Ludus Magnus, è stato virtualmente “demolito” il muro che interrompe il collegamento, restituendo così al pubblico una visione unitaria dell’area archeologica contemporanea. I gladiatori torneranno così a solcare l’originario pavimento in opus spicatum del criptoportico, avanzando verso l’Arena vestiti delle loro pesanti armature.

Elemento centrale della mostra è la riapertura del Criptoportico dei Gladiatori, che viene raccontata assieme ad una esposizione temporanea che illustra una selezione delle principali tipologie di coppie di gladiatori che si esibivano in combattimento sul piano dell’Arena. Si possono poi ammirare anche reperti originali dell’epoca che riproducono immagini di gladiatori colti nelle tipiche posizioni da combattimento, con ricostruzioni, al vero, delle armature dei gladiatori. Sono inoltre esposti al pubblico i graffiti e le incisioni impressi sui gradini della cavea del Colosseo in cui il pubblico dell’epoca aveva rappresentato i propri beniamini in combattimento, accanto alle armature complete di un Retiarius e di un Secutor. La mostra, ideata e realizzata dal Parco archeologico del Colosseo, è stata curata da Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo, assieme a Federica Rinaldi, Barbara Nazzaro e Silvano Mattesini. Essa raccoglie 12 opere di età romana provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal Museo Archeologico Nazionale di Aquileia e dalle collezioni del Parco archeologico del Colosseo, a cui si aggiungono le armature facenti parte della Collezione privata di Mattesini. Nell’allestimento un video riproduce le ricostruzioni delle armature dei gladiatori realizzate secondo la tecnica antica dello sbalzo e della fusione dal maestro Mattesini. Al termine della mostra l’installazione multimediale resterà visibile a chi visita il Colosseo.

In autunno inoltre è in programma un ciclo di otto incontri e conferenze, che intendono fare il punto con esperti del settore sui temi evidenziati nella esposizione, partendo dalle novità sugli studi del Ludus Magnus, approfondendo gli aspetti giuridici della gladiatura, le immagini e le fonti antiche fino ad arrivare ad un focus sulle donne gladiatrici e sulla percezione moderna del gladiatore nel mondo del cinema, del fumetto e dell’intrattenimento tout court.
Per info: www.colosseo.it

Pubblicato su 24orenews Magazine Settembre 2023
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