«Viva il Cinema!»: con il grido gioioso della madrina Chiara Mastroianni si è conclusa lo scorso 27 maggio la 76ª edizione del Festival di Cannes, dedicata alla diva del Cinema Catherine Deneuve. Dopo 12 giorni intensi tra red carpet, ospiti e la proiezione di tante pellicole suddivise in sezioni tra film in concorso (21 titoli) e fuori concorso, la giuria internazionale presieduta dal regista svedese Ruben Östlund (due volte vincitore della Palma d’Oro nel 2022 e nel 2017) ha scelto i seguenti vincitori. Per la terza volta nella storia del festival (dopo Jane Campion e Julia Ducournau) una donna ha vinto il riconoscimento più ambito: la Palma d’oro è stata vinta dal film “Anatomie d’une Chute” di Justine Triet, che per la regista francese rappresenta un cambiamento rispetto ai precedenti film comici. È un thriller psicologico che racconta la storia di una coppia che vive in montagna con il figlio undicenne, cieco: il padre viene trovato improvvisamente morto e la madre viene sospettata. Il racconto si articola attorno al labirinto della verità. Justine Triet ha ricevuto il premio dall’attrice Jane Fonda che ha commentato: «La mia prima volta a Cannes è stata nel 1963. All’epoca non c’erano donne registe e nessuno pensava fosse sbagliato. Oggi in competizione ce ne sono sette: è storico ma un giorno sarà normale».
Gli altri premi principali
Il Grand Prix della giuria è andato a “The zone of interest”, film del regista inglese Jonathan Glazer in quale ha adattato liberamente il romanzo omonimo di Martin Amis. Racconta l’orrore del campo di concentramento pur senza mostrarlo mai: una famiglia tedesca e altri personaggi trascorrono la propria quotidianità all’interno della cosiddetta “zona di interesse” di circa 25 miglia attorno al campo, volutamente ciechi all’orrore che si sta consumando al di là del muro che li divide. Il premio per la Miglior Regia (Prix de la Mise en scène) è stato vinto dal vietnamita naturalizzato francese Trần Anh Hùng per “La passion de Dodin Bouffant”, un film drammatico e storico ambientato nella Francia degli anni Ottanta dell’Ottocento che racconta la storia d’amore tra una cuoca (interpretata da Juliette Binoche) e il gastronomo Dodin Bouffant (interpretato da Benoit Magimel) per cui lavora. Il giapponese Yuji Sakamoto ha vinto per “Kaibutsu di Hirokazu Koreeda” il premio per la Miglior Sceneggiatura. “Kuolleet lehdet”, film del celebre regista finlandese Aki Kaurismäki su una donna single che lavora a chiamata in un supermercato di Helsinki e stringe una relazione con un uomo alcolista, ha invece vinto il Premio della Giuria. L’attrice turca Merve Dizdar ha vinto il premio come Miglior Attrice per la sua interpretazione in “Kuru otlar üstüne” (About Dry Grasses) di Nuri Bilge Ceylan, mentre il premio per la migliore interpretazione maschile è stato vinto dal giapponese Koji Yakusho, che ha interpretato l’addetto alle pulizie dei bagni di Tokyo nel film “Perfect Days” del regista tedesco Wim Wenders. Nessun riconoscimento per i 3 film italiani in concorso – “Rapito” di Marco Bellocchio, “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e “La chimera” di Alice Rohrwacher – anche se le pellicole sono state molto apprezzate in sala. Arrivederci al 77° Festival di Canne, dal 14 al 25 maggio 2024!
I vincitori del Festival di Cannes 2023
- Palma d’Oro: “Anatomie d’une chute” di Justine Triet
- Grand Prix: “The Zone of Interest” di Jonathan Glazer
- Miglior Regia: Tran Anh Hung (“La passion de Dodin Bouffant”)
- Miglior Sceneggiatura: Sakamoto Yuji (“Monster” di Kore-Eda Hirokazu)
- Miglior Attrice: Merve Dizdar (“Kuru Otlar Ustune” di Nuri Bilge Ceylan)
- Miglior Attore: Koji Yakusho (“Perfect Days” di Wim Wenders)
- Premio della Giuria: “Kuolleet Lehdet” (Le foglie morte) di Aki Kaurismaki
- Camera d’Or: “Ben Trong Vo Ken Vang” (L’albero delle farfalle d’oro) di Thien An Pham
Pubblicato su 24orenews Magazine Luglio-Agosto 2023