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LAMPEDUSA in FESTIVAL.
Dal 19 al 23 luglio 2011.
LAMPEDUSA. Inizia il 19 luglio 2011, con la direzione artistica del regista Luca Vullo,
Dal 19 al 23 luglio 2011, oltre alla proiezione delle opere in concorso, saranno organizzati anche incontri, dibattiti, concerti ed altri eventi tra cinema, arte e letteratura per dimostrare che Lampedusa è un’isola viva, molto attiva in ambito culturale e che non esiste soltanto in funzione dello sbarco dei migranti. Oltre al tema dell’immigrazione, il Festival affronta anche quello della legalità, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Molto spazio sarà dato inevitabilmente al cinema e in special modo al genere documentario, inteso come nuovo mezzo di comunicazione ed informazione. Nel corso del festival anche tanta musica con i concerti di: Assalti Frontali (20 luglio), Laura Lala (21 luglio) e Ipercussonici (19 luglio) e con i musicisti lampedusani Giacomo Sferlazzo e Alessio Greco (19 luglio). Direttamente dalla Sardegna invece il reading musicale a cura del Marina Cafè Noir – Festival di letterature applicate (Cagliari), mentre alcuni DJ Set tematici saranno affidati a Dj Surfarata.
Tra le proiezioni di film fuori concorso “sbarca” a Lampedusa “Giallo a Milano”, di Sergio Basso, dedicato alla vita vissuta dalla comunità cinese insediatasi nel capoluogo lombardo ormai da diversi anni e che narra storie di persone, di semplici cittadini con i loro sogni e le loro speranze.Altro film fuori concorso, il 22 luglio, è il recentissimo “Il colore del vento” di Bruno Bigoni, un documentario che prende spunto dal disco Creuza de mä di Fabrizio De André e Mauro Pagani (che è anche protagonista di un brano del film), narrando lo spazio storico-culturale del grande mare, filmando luoghi, volti, storie, porti, mari e nazioni, raccogliendo tracce di culture, di guerre passate e presenti, di scenari futuri, di possibili immaginari partendo da Barcellona, passando da Tangeri, Bari, Tunisia, Libano, Lampedusa e Dubrovnik, per approdare a Genova. Un viaggio che ha lo stesso obiettivo del Lampedusainfestival: ricreare visivamente atmosfere, sonorità, lingue e testimonianze che appartengono al Mediterraneo per raccontare la realtà dell’oggi e di come la cultura mediterraneo-occidentale sia soggetta a forze degeneratrici che separano, invece di favorire l’incontro e la conoscenza tra popoli e culture diverse. Gli altri film fuori concorso sono: “The Last Shore – Fino all’ultima spiaggia” (di Fabrizio Basano), “Con gli occhi dell’altro” (di Giordano Bianchi, Martina Marafatto e Leonardo Modonutto), “Approdo Italia” (di Christian Bonatesta), “Viaggio a Lampedusa” (di Giuseppe Di Bernardo) e “Goor” (di Alessandro de Filippo), al quale sarà presente il regista per un dibattito con il pubblico.
Il programma prevede numerosi altri ospiti come per esempio i responsabili di LegaAmbiente Sicilia, esponenti di D.E-R (associazione documentaristi Emilia Romagna), di Documentary in Europe, di Save the Children, lo scrittore Antonio Mazzeo, il docente Fulvio Vassallo Paleologo e Salvatore Borsellino. Inoltre, il direttore artistico Luca Vullo ha ottenuto le adesioni per le giurie dei concorsi di ragguardevoli professionisti quali Emiliano Morreale, Gianfranco Rosi, Pasquale Scimeca, Massimo Arvat, Amara Lakhous e Ali Baba Faye.
Per il concorso sono pervenute ben 150 opere (nella scorsa edizione ne erano arrivate 79), da tutta Italia, e dall’estero (1 dalla Russia, 5 dalla Spagna e 1 dalla Francia) che hanno dovuto attenersi a temi attuali e importanti per partecipare alle sezioni: – “Approdo e Speranza”, curata dal regista Dagmawi Yimer e con giuria composta da Amara Lakhous (scrittore e giornalista algerino), Ali Baba Faye (sociologo), Gianfranco Rosi (regista) e Antonio Morana (rappresentante capitaneria di Lampedusa). La sezione vuole dare visibilità a storie che raccontino le speranze e le positive esperienze degli stranieri che vivono in Italia con l’obiettivo di dare spazio a racconti di vita quotidiana per raccontare la normalità di una realtà di solito affrontata con la logica dell’emergenza;
– “Le Storie”, curata dal direttore artistico Luca Vullo e con giuria composta da Pasquale Scimeca (regista), Massimo Arvat (produttore, regista e vicepresidente di Documentary in Europe), Emiliano Morreale (critico cinematografico e scrittore) e Don Stefano (parroco di Lampedusa). La sezione si propone di ripartire dall’individuo per proporre una visione di fenomeni globali da un punto di vista che tenda ad umanizzarli e che porti a comprendere che, se
Il 23 luglio verrà anche presentata la “Rete del Caffè Sospeso”, Rete di festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso di cui il Lampedusainfestival fa parte insieme a: Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, Filmfestival sul Paesaggio di Polizzi Generosa (PA), Marina Cafè Noir di Cagliari, Riaceinfestival di Riace (RC), Valsusa Filmfest (Valle di Susa – Torino) e S/paesati di Trieste.
GLI OBIETTIVI DEL LAMPEDUSAINFESTIVAL
Di fronte a forme di conflitto di natura sempre più culturale e religiosa, questo Festival vuole essere un’iniziativa concreta per contribuire a individuare strategie e dinamiche di composizione delle differenze attraverso i linguaggi del cinema e della musica. L’Italia appare divisa in chi fa di tutto per frenare l’inevitabile processo delle migrazioni, alimentando l’odio e la paura, e chi quotidianamente dimostra che si può convivere e crescere in una società multietnica: il Lampedusainfestival si schiera con questi ultimi, offrendo la possibilità di divulgare storie e modi di raccontare che abitualmente non trovano spazio. Perché per comprendere la storia si deve partire dalla conoscenza di tante singole storie. Inoltre, il festival vuole contribuire al recupero di memoria locale e identità che da sempre nella storia delle isole Pelagie è legata all’accoglienza, proprio in virtù della loro collocazione geografica nel cuore del Mediterraneo. Lampedusa ha anche un ruolo strategico nelle rotte migratorie di diverse specie animali e non a caso il Lampedusainfestival vuole promuovere e difendere l’inscindibilità dei doveri di solidarietà verso l’uomo e la natura.
Il festival non gode di nessun finanziamento pubblico e si sta realizzando grazie allo sforzo economico degli organizzatori, grazie al lavoro volontaristico di numerosi professionisti e grazie ad importanti sostegni economici da parte di Banca Etica e della ONG francese CCFD-Terre Solidaire.
Il festival è organizzato e curato da Associazione culturale ASKAVUSA, ASGI (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), Re.Co.Sol. (Rete dei Comuni Solidali), Legambiente Lampedusa e si avvale della collaborazione di Arci Sicilia, ICS-Consorzio Italiano di Solidarietà, Ufficio Rifugiati Trieste, Associazione Amani, Terrelibere.org, Rete Antirazzista Catania, ASPER–Associazione per la tutela dei diritti del popolo eritreo, eGlob Web Agency. La direzione artistica è del regista Luca Vullo.
Informazioni:
info@lampedusainfestival.com











