Uno dei volumi d’arte più interessanti nel panorama intellettuale è “Antonio Franchini, retrospettiva”, Puracultura edizioni ©2019 (collana “Storie di Ceramica, 80 pagg. a colori) che contiene gli interventi di Francesco Praderio, Raffaele D’Andria, Rosalba Fatigati e Rossella Nicolò e le testimonianze dei collezionisti Angelo Fusco, Rosaura Pinto, Giovanni Alessandro, Andrea De Luca e Bruno Mansi, raccolte dalla giornalista Claudia Bonasi. Antonio Franchini, (Bologna, 1923, Raito di Vietri sul Mare, 2006), architetto ed artista è stato una figura complessa per la sua biografia e la qualità delle sue opere, dalle ceramiche ai disegni. Aderì al “M.A.C.”, (Movimento Arte Concreta), fondato nel 1948 da Gillo Dorfles, Atanasio Soldati, Bruno Munari e Gianni Monnet, tra i più importanti movimenti del panorama culturale postbellico. La sua visione concretista lo portò a sperimentare molteplici posizioni linguistiche, a partire dagli oggetti da lui progettati presso “Fontana Arte”, fondata a Milano nel 1932 da Luigi Fontana e dal celeberrimo architetto Giò Ponti. Una svolta decisiva nella sperimentazione d’arte di Antonio Franchini, si ebbe a Vietri sul Mare in provincia di Salerno, all’inizio degli anni Cinquanta del Ventesimo secolo. L’artista ebbe modo di lavorare presso alcune fabbriche locali. In quello stesso periodo, conobbe Paolo Soleri, impegnato nella progettazione della ‘Fabbrica Solimene’, nel cui basamento l’architetto torinese volle incastonare due sue opere. Il volumetto è arricchito da numerose foto a colori di opere d’arte da collezioni pubbliche e private, altrimenti ignote al grande pubblico.