Webinar Terapie Covid Consensus Conference
Webinar Terapie Covid Consensus Conference

 

A conclusione del WEBINAR ‘TERAPIE COVID CONSENSUS CONFERENCE’ tenutosi il 29 aprile, a cura di OFFICINA MOTORE SANITÀ, di seguito alcune dichiarazioni rilasciate dagli esperti del mondo salute che hanno partecipato al dibattito sulla battaglia per sconfiggere l’infezione COVID-19:

FRANCESCO MENICHETTI Ordinario di Malattie Infettive, Università di Pisa, Presidente GISA (Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica) e Direttore U.O.C. Malattie Infettive, AOUP – Ospedale Cisanello “Oggi contro il COVID-19 non esiste una terapia che abbia mostrato sicura efficacia. Questo impone che qualunque iniziativa terapeutica si intenda adottare per ogni singolo paziente (es: idrossiclorochina, azitromicina, lopinavir-titonavir, eparina, tocilizumab baricitinib, altri monoclonali, steroidi, plasmaterapia) debba rigorosamente avvenire arruolandoli in studi prospettici, randomizzati e controllati, perché i soli in grado di produrre la necessaria evidenza”.

MATTEO BASSETTI Direttore Unità Operativa Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino. “Sicuramente ora rispetto alla fase iniziale sull’utilizzo dell’idrossiclorochina siamo più scettici, perché i dati non sono entusiasmanti. Ad esempio, stiamo iniziando uno studio per conto dell’OMS e quindi potremo vedere, se ci sarà o meno un beneficio nell’usare questo farmaco.”

MASSIMO ANDREONI Direttore UOC Malattie Infettive, Policlinico “Tor Vergata”, Roma. “Tutti i trial farmacologici che sono stati utilizzati oggi non sono ancora in nessun modo risolutivi. Sono stati utilizzati una quantità di farmaci enormi e alcuni sono stati anche fallimentari, mentre altri hanno dato risultati scarsi. Qualche farmaco è stato testato in vitro, altri dal vivo ma al momento non posso dichiarare che ci sia un farmaco risolutivo nella cura del Covid-19. Il virus è mutato, esistono degli studi che lo dimostrano, ma non è mutato in maniera significativa fortunatamente, soprattutto per la messa a punto del vaccino. Non sembra essere la mutazione la causa del calo dei morti e degli infetti”.

ANDREA CRISANTI Direttore Laboratorio di Microbiologia e Virologia, Università Azienda Ospedaliera di Padova “Con l’imminente arrivo del Covid-19, la prima cosa che abbiamo fatto è stato mettere a punto un test diagnostico con l’azienda e quando ci sono stati i primi casi abbiamo messo subito in sicurezza l’ospedale di Padova, perchè se fosse diventato un focolaio di contagio avremmo messo a rischio tutto il Veneto.

GIOACCHINO ANGARANO Ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Bari, Direttore UO Malattie Infettive, Azienda Ospedaliera “Ospedale Policlinico Consorziale” di Bari. “Le ancora insufficienti conoscenze hanno reso difficile giungere ad una posizione comune sui singoli farmaci da utilizzare, ma è risultato evidente che i farmaci antivirali disponibili sono ampiamente insufficienti, mentre la terapia antinfiammatoria può risultare più efficace se effettuata con il giusto timing”.

VALENTINA SOLFRINI Servizio Assistenza Territoriale, Area Farmaci e Dispositivi Medici, Regione Emilia Romagna “Epidemiologi, infettivologi e responsabili dell’organizzazione dei servizi sanitari sono d’accordo sul fatto che non ci siano certezze sull’efficacia dei trattamenti e che debba prevalere un atteggiamento di prudenza nei confronti delle scelte terapeutiche”.

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