Premio Campione 2025

Premio Campione: Milano incanta con gli Oscar della Bontà 2025

Palazzo Marino ha fatto da cornice a una notte di stelle… non dello spettacolo, ma della generosità. Si è svolta ieri la 24ª edizione del Premio Campione, l’Oscar della Bontà ideato da Mario Furlan e organizzato dai City Angels, che premia chi trasforma l’impegno sociale in un’opera d’arte. Presenti il sindaco Giuseppe Sala, autorità istituzionali e volti noti dello spettacolo, la cerimonia è stata un inno alla Milano che non si arrende alle fragilità.

A condurre l’evento, nella Sala Alessi gremita, la brillante Emanuela Folliero. Accanto a lei, la madrina dei City Angels Daniela Javarone e testimonial d’eccezione come Dario Baldan Bembo, Alberto Fortis e Andree Ruth Shammah. Tra gli applausi, il sindaco Sala ha sottolineato: «Questo premio è un faro per chi crede nel valore del dono. Grazie a questi campioni, Milano respira solidarietà».

Al Premio Campione, un ritratto dell’Italia tra fiducia e scetticismo

Prima dell’assegnazione degli Oscar della Solidarietà, il sociologo Renato Mannheimer (Eumetra) ha svelato i risultati del tradizionale sondaggio nazionale “Chi aiuta davvero il prossimo?”. Un’istantanea che mescola speranze, sorprese e un velo di amarezza.
In testa, con un solitario 27%, svetta Papa Francesco, nonostante il sondaggio sia stato chiuso ad aprile, pochi giorni prima della sua scomparsa. Un dato che riflette non solo il suo impegno, ma anche il simbolo universale di una Chiesa percepita (nonostante tutto) come baluardo di carità.
A rincorrere il Pontefice, con un 5%, la premier Giorgia Meloni, quintuplicata rispetto al 2% del 2023. Segue l’ex premier Giuseppe Conte (3%, +1%), a conferma che la popolarità politica può tradursi anche in una forma di “fiducia solidale”. Ma la vera sorpresa è Keanu Reeves: l’attore di Matrix, con la sua fondazione anti-cancro, conquista il 2% degli italiani, dimostrando che l’altruismo senza confini (geografici o mediatici) colpisce l’immaginario.
A dividere la platea, però, sono due numeri-chiave: il 40% che indica “altri personaggi” (con citazioni disperse in una galassia di nomi) e il 42% che risponde «nessuno/non so». Un coro di scetticismo che suona come un monito: quasi metà del Paese fatica a individuare figure di riferimento nella galassia della solidarietà, segno di un disincanto o di una frammentazione delle leadership morali.
Una classifica che non premia, ma accende riflessioni: nella Milano degli Oscar della Bontà, c’è spazio per celebrare eroi, ma anche per interrogarsi su come coltivare, tutti insieme, quella “cultura del noi” che ancora arranca.

I Magnifici 10: storie che accendono la speranza

I premiati, selezionati da una giuria di 18 testate giornalistiche, sono volti e progetti che ridisegnano il concetto di comunità:

Sport:

  • Luca Biganzoli, general manager di Progetto Urania, porta il basket a 75 bambini di San Siro, trasformando un campo da gioco in una scuola di vita. Con due allenamenti settimanali e momenti di condivisione con la squadra di serie A2, il progetto combatte il disagio socioeconomico attraverso lo sport.

Solidarietà:

  • L’Associazione Federica Sharon Biazzi, fondata da Rosanna Bauer Biazzi e Joice Anter Hasbani, con tre auto attrezzate ha effettuato oltre 1.600 accompagnamenti gratuiti nel 2024: un taxi della speranza per anziani, disabili e bambini in difficoltà.

Inclusione:

  • La Cooperativa Il Granello, guidata dal direttore Luca Landolfi trasforma oltre 100 ragazzi disabili in protagonisti di musical che emozionano l’Italia sui palchi di teatri prestigiosi come il Manzoni di Milano. Questi giovani, affiancati da 30 volontari, dimostrano che il talento non ha barriere. Ogni spettacolo, curato nei dettagli (dai costumi alle scenografie), diventa un crowdfunding vivente per sostenere altre opere di bene.

Benessere:

  • Alessandro Tappa, fondatore di Sport Senza Frontiere, dal 2011 ha costruito una rete di 200 società sportive per minori svantaggiati. Un’alleanza che ha portato cure, educazione e speranza in sette città italiane.

Accoglienza:

  • Ezio Indiani, direttore dell’Hotel Principe di Savoia, reinventa il lusso come strumento di solidarietà: dalla “Befana del Clochard” per oltre 200 senzatetto (con lo chef del Principato di Monaco) al soccorso alle vittime delle aggressioni di Capodanno in Piazza Duomo.

Inclusione sociale:

  • Federica Guglielmini, autrice del Manifesto dei Colpitori, e Don Luigi Scarlino, parroco di Rozzano, usano la boxe come terapia per ragazzi con fragilità cognitive o problemi giudiziari. Il loro evento Un gancio da Dio ha unito sport, fede e riscatto.

Diritti:

  • L’avvocato Ilaria Sottotetti, da 15 anni in trincea contro la violenza di genere, ha creato sportelli anti-ludopatia e anti-violenza all’Ordine degli Avvocati di Milano. La sua arma? La legge, usata per spezzare catene invisibili.

Recupero del territorio:

  • Simone Feder, psicologo della Casa del Giovane di Pavia, ha ridato dignità al Boschetto di Rogoredo, ex simbolo di degrado, trasformandolo in un laboratorio di rinascita per giovani con dipendenze.

Vita:

  • Stefania Cimbanassi, medico del Trauma Team del Niguarda, è l’angelo che ha salvato Christian Di Martino, l’agente accoltellato a Lambrate. Ogni suo turno di lavoro è una missione contro il tempo.

Migranti:

  • Cristina Cattaneo, medico legale, restituisce identità ai corpi senza nome del Mediterraneo. Un lavoro da “archeologa del dolore”, fondamentale per chi cerca giustizia, come nei casi di Yara Gambirasio e Stefano Cucchi.

Il Granello: teatro che rompe i muri
La menzione speciale va a Luca Landolfi, pilastro della Cooperativa Il Granello. Landolfi, direttore visionario, con il prezioso lavoro del suo staff e di tanti volontari – come la sarta/stilista Angela Formaggia, maga dei costumi – ha creato una fabbrica di sogni dove la disabilità diventa arte. I loro spettacoli, come Il Re Leone, Grease o Pinocchio, non sono solo intrattenimento: dietro le quinte, più di 30 volontari lavorano per truccare, montare scene e accendere sorrisi. «Qui nessuno è un peso», spiega Landolfi. «Ogni ragazzo trova la sua luce, e Angela trasforma i loro limiti in superpoteri con un ago e un filo».

Altri riconoscimenti

Il Premio della Gente: Davide Acito, l’angelo dei cani di Yulin
Scelto da 50mila votanti Coop, Davide Acito (Action Project Animal) ha strappato oltre 1.200 animali ai mattatoi cinesi, sfidando l’orrore dei wet market.

Scuole in campo: il basket che unisce san siro
Il Premio Campioncino va all’Istituto Calasanzio di via Paravia: 150 alunni, quasi tutti stranieri, trovano nello sport un’ancora contro il disagio.

Una notte per ricordare che il bene esiste
Tra statuette di vetro a forma di cuore e standing ovation, il Premio Campione ha dimostrato che la bontà non è un’utopia. Ma, come ricorda Furlan, «serve coraggio: quello di sporcarsi le mani per chi è in caduta libera».

Chi sono i City Angels?

Fondati nel 1994 da Mario Furlan, gli “Angeli in stivali” (600 volontari in 21 città italiane e 3 svizzere) sono una squadra anti-emarginazione: aiutano senzatetto, disabili, vittime di criminalità, con un motto: «Agire, non stare a guardare». Storica madrina è Daniela Javarone, presidente dell’associazione “Amici della Lirica”, che da anni organizza eventi a sostegno dei City Angels.
Per scoprire di più: www.cityangels.it.

 

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