A cura di Luca Medici
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Come può un’icona come la Mini aggiornare continuamente il look, senza mai perdere il legame con il design che l’ha resa famosa? La Mini ci ha abituati ad essere sempre al passo con i tempi, ci ha abituati ad un design sempre moderno, ma fedele al tratto distintivo del brand, ci ha abituati con vere novità, ma adesso che gli anni sono passati riuscirà nuovamente a trasformare in chiave moderna il suo stile retro?
Vediamo l’ultima versione, nata su una piattaforma elettrica progettata dalla BMW in collaborazione con la cinese Great Wall. Al Salone di Monaco di settembre, dove la nuova hatchback inglese ha debuttato, è stata una delle vetture più chiacchierate e divisive.
La Mini, soprattutto la Cooper, ha un’identità collettiva decisamente forte e riconoscibile, ogni cambiamento deve essere una naturale evoluzione di ciò che all’origine ha saputo fare breccia nei cuori della gente. Oliver Heilmer, capo design del brand, ha avuto il coraggio di rompere gli schemi, creando di fatto un nuovo percorso stilistico nel design della nuova Cooper. Rinnovare, ma senza tradire le aspettative, almeno questo era l’intento?
A giudicare dal design non pare sia andata proprio così! Ma vediamo insieme le novità.
La carrozzeria mantiene più o meno le medesime misure della precedente versione, il passo si fa più lungo per migliorare l’abitabilità e il parabrezza diventa ora più inclinato per questioni aerodinamiche. Tutto diventa più pulito e più essenziale, compreso l’abitacolo, dove viene mantenuto lo schermo circolare, ora arriva a 24 cm di diametro, supersottile, non più integrato al quadro strumenti, ma elemento autonomo che racchiude tutte le informazioni (c’è anche l’head-up display).
Il frontale è molto Mini style, i fari adesso sono alloggiati più vicino al muso così da ottenere un cofano che appare più lungo, spariscono le coperture di plastica nera sui passaruota poiché sono aumentate la dimensione delle ruote e la vista laterale risulta ora più grande ed essenziale. Il posteriore invece lascia perplessi, le proporzioni fra la parte bassa e la parte altra dove è alloggiato il lunotto risultano troppo distinte, il nuovo taglio dei fanali posteriori non convince e la fascia orizzontale che unisce gli stessi è già stata vista in numerosi altri modelli. Probabilmente ci si farà l’abitudine, ma al momento il design non convince al 100%.
Meglio le soluzioni stilistiche adottate nell’abitacolo, che, pur restando fedele al brand, risultano ora più moderne e minimal, pochissimi tasti fisici, originali gli accostamenti cromatici, texture interessanti e volante piccolo e ben disegnato. È stata presentata nella sola versione elettrica, ma a breve verranno svelate le sorelle equipaggiate con i motori a combustione.
Attendiamo i risultati delle vendite così da capire se il nuovo percorso stilistico darà ragione a Oliver Heilmer, in qualsiasi caso bisogna apprezzare il coraggio e gli sforzi profusi che hanno reso questo nuovo modello una Mini a tutti gli effetti.