2 Enzo Ferrari
2 Enzo Ferrari

1929: LA NASCITA

DELLA “ROSSA”

A cura di Ranuccio Bastoni

Tratto da: Ruote & Motori

Milano 24orenews               

Milano 24orenews ottobre 2019 - Cover Leclerc

È nata con Enzo Ferrari nel 1929 come reparto corse dell’Alfa Romeo per poi diventare indipendente nel 1939. In novant’anni la Ferrari si è imposta come una delle più note e titolate squadre nel panorama dell’automobilismo sportivo mondiale. Il suo nome è legato al Campionato del Mondo di Formula 1, in cui è presente fin dalla sua istituzione, conquistando per 15 volte il Titolo Piloti e 16 quello Costruttori (record assoluto di entrambe le categorie). Ha inoltre riportato numerosi successi nelle competizioni per vetture Sport Prototipo e Gran Turismo come il Campionato del Mondo Sport Prototipi, vincendo 12 Titoli Costruttori. Ha trionfato anche nelle gare di durata, come la 24 Ore di Le Mans, la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring. La Ferrari ha trionfato infine nelle tre corse più prestigiose del mondo su tracciato stradale: la Targa Florio in Sicilia, la Mille Miglia a Brescia e la Carrera Panamericana, in Messico, quest’ultima annullata dopo 5 edizioni perché considerata la corsa più tremenda di ogni tempo, per la lunghezza, l’estrema pericolosità del percorso e le condizioni proibitive delle strade. Dice Mattia Binotto, Team Principal Ferrari: «La Scuderia Ferrari è fatta di unicità. La sua storia, di cui quest’anno ricorrono i 90 anni, è unica, perché è quella di una squadra che è stata capace di eccellere in ogni categoria in cui abbia gareggiato. Ha vinto più di qualunque altro team in Formula 1 e ha saputo primeggiare anche nelle competizioni di durata più massacranti, dalla Mille Miglia alla 24 Ore di Le Mans, alla Targa Florio. È stata in grado di eccellere anche nelle corse in salita e persino nel motociclismo, agli albori della sua storia».

Photo Gallery ©  Claudio Pezzoli /NewReporterPress

STORIA DELLA PISTA

PIÙ VELOCE DEL MONDO

L’autodromo nazionale di Monza, ribattezzato oggi ‘Monza Eni Circuit’ per motivi di sponsorizzazione, è un circuito automobilistico internazionale situato all’interno del parco di Monza. È il terzo autodromo permanente più antico al mondo, dopo quello di Brooklands (non più in uso) e quello di Indianapolis; inoltre è la sede storica del Gran Premio d’Italia, disputatosi qui 82 volte sulle 90 totali; sin dalla sua istituzione nel 1950 (con l’eccezione del 1980) ha sempre ospitato la Formula 1; dal 1949 al 1968 è anche stato sede del Gran Premio delle Nazioni del Motomondiale. Dal 1991, con le modifiche al circuito di Silverstone, il tracciato brianzolo è il più veloce tra quelli iridati: il record assoluto del circuito è di 1’19″119 con una media di 263,587 km/h stabilito da Kimi Räikkönen nelle qualifiche del Gran Premio d’Italia 2018. Tale tempo però non è considerato ufficiale perché non stabilito in gara. A Monza per la rievocazione c’erano il Presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani, il Team Principal della Scuderia Ferrari, Mattia Binotto ed il Vicepresidente della Casa di Maranello, Piero Ferrarim mentre le Frecce Tricolori dipingevano il cielo con la bandiera italiana. L’inaugurazione dell’autodromo di Monza risale al 1922: ma perché proprio in Brianza si decide di costruire quello che una formula un po’ logora definisce “il tempio della velocità”? Bisogna tornare indietro al 29 luglio 1900, quando Gaetano Bresci uccide Umberto I a Monza e il re spira proprio all’interno della Villa Reale, che per la monarchia diventa un luogo oscuro. Vittorio Emanuele III farà poi chiudere la residenza reale e trasferire al Quirinale gli arredi, così sulla piccola Versailles del Piermarini in Brianza caleranno l’oblio e una damnatio memoriae pluridecennale. Tra il 1900 e il 1922, però, la vita si rivoluziona: ci sono il futurismo, Marinetti con le sue poesie “Veemente dio d’una razza d’acciaio / Automobile ebbrrra di spazio” e la Grande Guerra. C’è anche l’automobile che a breve diventerà un mezzo di trasporto generale. Di conseguenza cresce l’industria dell’auto, s’inaugurano fabbriche, lavorano gli artigiani, nasce una passione destinata a contagiare tutto il mondo industrializzato. In tutta Italia, nel 1922, le auto immatricolate sono circa 41mila, poche rispetto al resto d’Europa o agli Stati Uniti, tante per un Paese agricolo più che industriale. Nel 2018 in Italia i veicoli immatricolati saranno circa 37 milioni.

E Monza, il parco e la pista? Finita la prima guerra mondiale, il parco di Monza finisce in mano all’Opera Nazionale Combattenti, che a sua volta lo gira a una società emanazione dell’Automobile Club di Milano, che non vuole perdere l’occasione di entrare nella modernità: perché le voci girano, e pare che in Francia stia per aprire un circuito alle porte di Parigi. E non si poteva restare certo con le mani in mano. Nasceva così l’Autodromo.

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