ADDIO SMERALDO!
La notte fra il 30 giugno e il 1° luglio ha segnato la scomparsa, dopo 70 anni,
di uno dei più grandi (3.000 posti) teatri della nostra città, punto di riferimento per la vita culturale milanese. Gianmario Longoni, patron del teatro da trent’anni, lo “prese” quando ancora lo Smeraldo era un cinema per trasformarlo in un teatro aperto a spettacoli di ogni genere. Allo Smeraldo si sono ritrovati amanti del balletto per vedere l’indimenticabile Nureyev, appassionati del teatro dialettale per ridere con la grande comicità dei Legnanesi, sempre accompagnata dalla loro grande umanità. Si sono messe in fila due generazioni di spettatori innamorati del grande musical sempre presente allo Smeraldo, chi non ricorda il trionfo di “Jesus Christ Superstar”. E poi gli appassionati di musica, spesso attratti da spettacoli travolgenti come quello del grande Astor Piazzolla. Abbiamo voluto citare solo un paio di nomi perché l’elenco dei “pienoni” allo Smeraldo sarebbe infinito. Un teatro da sempre autonomo, sconfitto non certo dagli insuccessi, ma dall’incredibile vicenda degli scavi sull’antistante piazza XXV Aprile, iniziata nell’ormai lontano 2006. Il 30 giugno 2012 pertanto si è interrotta la storia del Teatro Smeraldo, uno dei più importanti teatri di Milano. Il suo patron Gianmario Longoni ha voluto ancora una volta stupirci: ha chiuso i battenti con una grande festa musicale trasformando il teatro in una enorme discoteca, ma soprattutto ha voluto lanciare un messaggio di speranza per la rinascita a Milano di un Teatro così amato dai milanesi e non solo. Per rendere visibile e concreta questa sua volontà, Longoni ha fatto tagliare in 3.000 pezzi il sipario dello Smeraldo e li ha regalati ai presenti: saranno i “biglietti omaggio” per il primo spettacolo del “nuovo Smeraldo”. ARRIVEDERCI SMERALDO! A presto!