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Secondo una ricerca condotta dall’Epa – Environmental Protection Agency, ente americano per la protezione dell’ambiente – l’aria che respiriamo tra le mura domestiche, in ufficio, o quella che respirano i nostri bambini a scuola, potrebbe essere da una a cinque volte più inquinata di quella che respiriamo all’aperto…
Vi sembra strano? Eppure basta pensare che l’aria di casa è la stessa che troviamo all’esterno, con in più i residui di tutte le sostanze tossiche che utilizziamo ogni giorno per pulire gli ambienti. Per non parlare dell’agguerrita corazzata di acari, muffe e batteri vari che prolificano tra materassi, tappeti, tende, moquet e via dicendo… Ognuno di noi trascorre moltissimo tempo al chiuso e spesso sono proprio le piccole dosi di veleno che ogni giorno respiriamo all’origine di fastidiosi problemi come allergie, irritazioni delle vie respiratorie e agli occhi, stanchezza, mal di testa e nausea: l’insieme di questi disturbi prende il nome di
Sick Building Sindrone, che vuol dire Sindrome dell’edificio malato. Abbiamo seminato il panico? Ma no, state tranquille. Il più delle volte è sufficiente cambiare l’aria all’ambiente e il fastidio scompare. E poi, l’inquinamento indoor è un nemico sicuramente invisibile, ma non invincibile. Proseguendo nella lettura troverete informazioni e suggerimenti da applicare ogni giorno per combatterlo efficacemente e migliorare l’aria di casa.
  1. Tenete le finestre aperte a lungo: se il clima lo consente, fate entrare aria fresca e sole nelle vostre stanze anche per un’ora al giorno. E’ il rimedio più semplice – ma ancora il più efficace – per limitare l’umidità e quindi il proliferare di acari e muffe nocive alla salute.
    Usate meno detersivi possibili per la pulizia e non mischiateli. Spesso sotto il lavello della cucina si nasconde un vero e proprio arsenale chimico: la maggior parte dei prodotti in commercio contengono sostanze tossiche e irritanti, con profumi spesso allergizzanti. Una soluzione potrebbe essere di scegliere detersivi ecologici (con marchio Icea o Ecolabel), fatti con ingredienti naturali e biodegradabili. Sono più cari di quelli industriali, ma essendo più concentrati durano più a lungo.
  2. Proteggete i vostri bronchi (e quelli dei vostri famigliari) combattendo la polvere in modo corretto, utilizzando semplici “panni magici” in microfibra che agiscono solo con l’acqua, ed evitate spray mangia polvere che di solito contengono composti organici volatili (Cov).
  3. Per rendere l’aria più pulita, anche le piante vi vengono in soccorso. Preferibile averne tante, sia in casa sia sul balcone – secondo alcuni calcoli sembra che una pianta “grande” possa ripulire l’aria di una superficie di circa 10 metri quadrati – affinché svolgano al meglio la loro duplice azione di assorbire le sostanze chimiche nocive e trasformare l’anidride carbonica in ossigeno tramite il processo di fotosintesi. Filodendro, dracena, tronchetto della felicità, ficus beniamino, edera e dieffenbachia sono tra le specie “mangiaveleni” più indicate.
  4. Prestate attenzione, se potete, alla scelta dei mobili. E’ importante che siano in legno massello italiano (come ciliegio, faggio, pino, betulla), trattati il meno possibile e fabbricati con legname certificato proveniente da foreste controllate (marchio Fsc). Infatti le colle e le sostanze tossiche (come per es. la formaldeide) con cui spesso sono trattati i mobili, e che si possono trovare anche nelle pitture per pareti, si diffondono gradualmente – ma per diversi anni – nell’ambiente e sono nocive alla salute.
  5. Pulite bene le suole delle scarpe sullo zerbino prima di entrare in casa per limitare l’ingresso delle polveri sottili che proprio lì si vanno a depositare.
  6. Attenzione anche all’elettrosmog, che non si vede e non si sente ma esiste. E’ provocato dalle radiazioni elettromagnetiche a bassa frequenza che circolano nei locali dove ci sono tanti apparecchi elettrici e può provocare disturbi come mal di testa, nervosismo, stanchezza e fastidio agli occhi.
  7. Pulite e cambiate con regolarità i filtri dei condizionatori perché possono divenire l’ambiente perfetto per la proliferazione dei batteri.

 

 

Fonte:UffStamp.c.d.c. 

 

 

 

 

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