Uno dei reati che non ha mai cessato di essere di gran moda è quello della false fatturazioni, comunemente utilizzato oltre che da grandi organizzazioni criminali e spregiudicati faccendieri anche da singoli scapestrati.
Per intenderci, si ha la fattura falsa allorquando la stessa contiene elementi non veritieri che modificano in tutto o in parte l’effettivo valore dei beni ceduti o dei servizi prestati. Si ha quindi la fattura falsa anche solamente per 1 euro.
Per coloro i quali non delinquono abitualmente il principio è apparentemente privo di rischi e di facilissima realizzazione. É infatti sufficiente avere una società che deve necessariamente essere una c.d. “scatola vuota” ovvero una persona fisica comunemente definita “testa di legno” che emette una fattura per una prestazione inesistente ovvero per una cifra decisamente sovradimensionata rispetto all’oggetto.
In tal modo la società che riceve la fattura può detrarre integralmente tali costi dai propri bilanci per evadere le reali tasse da pagare. Solitamente i corrispettivi della “falsa” fattura vengono poi restituiti in nero dedotta la percentuale concordata con il risultato che il fatturante per aver perso pochi minuti del suo tempo si tiene delle ingenti somme e il destinatario oltre che abbattere le proprie tasse si trova dei soldi in nero.
Si potrebbe pensare che in ossequio alle più belle fiabe “…e tutti vissero felici e contenti”.
False fatturazioni: inasprite le pene
La realtà è che invece, da quanto si legge quotidianamente sui giornali, quello delle false fatturazioni è tra i reati che maggiormente vengono individuati e puniti con le conseguenti sentenze di condanna. Peraltro le pene previste per tale tipologia di reato nel 2020 sono state fortemente inasprite. Probabilmente, molti che pongono in essere tali condotte non si rendono neanche conto dell’esatta entità di ciò che stanno facendo e a quali gravissime conseguenze vanno incontro.
Tolte ovviamente le grandi organizzazioni criminali (che sanno perfettamente ciò che fanno e che sistematicamente utilizzano tale sistema per procedere, tra gli altri reati, anche al riciclaggio e che quindi ovviamente soggiacciono, vista la pluralità di attività criminali, a pene decisamente ancora superiori), oggi come oggi, le pene nei confronti di chi emette fatture false sono state aumentate da un minimo di 4 anni a un massimo di 8 anni di reclusione per i grandi evasori.
Purtroppo non ho reperito dati esatti di quanto ammonta la falsa fatturazione in Italia possiamo quindi unicamente riferirci a ipotesi comparative tenendo presente quale indicatore quello dell’evasione IVA che certamente è il miglior elemento valutativo a proposito della falsa fatturazione.
Si tenga presente che, secondo Il Sole 24 ORE, l’evasione fiscale annua in Italia ammonta a circa 100 miliardi di euro: questo valore si mantiene abbastanza costante da qualche anno e tale evasione è composta da circa 35 miliardi di IVA. Ne consegue che, se anche solamente un quarto di tale cifra è riconducibile alla mera falsa fatturazione, non è difficile capire le proporzioni di questa moda stupidamente “sempre verde”.
Prof. Avv. Antonello Martinez
Studio Legale Associato
Martinez & Novebaci
Milano – Via Archimede n° 56
www.martinez-novebaci.it
Pubblicato su 24orenews Magazine Dicembre 2023
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