di Antonello Martinez *
Dalla mia postazione di Presidente nazionale della storica Associazione Italiana degli Avvocati d’Impresa ho una visione tanto ampia quanto completa e capillare dell’evoluzione positiva dell’economia italiana e, a dispetto di coloro che sanno solo criticare e parlare male della nostra Nazione, vedo una costante, inarrestabile crescita. Aldilà delle mie sensazioni i dati oggettivi vanno a confortare in modo inequivocabile ciò che sta accadendo nella nostra tanto vituperata Italia.
L’esportazione cresce di anno in anno e anche le PMI stanno imparando che il mercato di riferimento non può più essere unicamente quello domestico ma che il mondo intero apprezza in modo sempre crescente i nostri prodotti. Il piccolo e medio imprenditore lotta e si batte quotidianamente, malgrado ancora oggi abbiamo la più soffocante burocrazia del mondo, un regime fiscale che, in attesa dell’agognata flat tax, definire devastante è un mero eufemismo. Per poter competere deve essere in grado di offrire prodotti o servizi di qualità nettamente superiore. I risultati che emergono dal rapporto Cerved PMI 2017 sono davvero entusiasmanti. Tale rapporto ha raccolto i dati di 140mila PMI italiane, che in totale hanno prodotto un giro d’affari di 871 miliardi di euro, un valore aggiunto di 204 miliardi, e contratto debiti finanziari per 235 miliardi di euro. La comparazione con l’anno 2016 ha evidenziato una crescita dei ricavi del +2,3%, del valore aggiunto del +4,1% e del Mol +3,6%.
I dati positivi hanno riguardato anche la redditività netta, la quale dopo dieci anni, è tornata ai regimi del 2008 ed è quindi grossomodo equivalente ai livelli registrati prima della crisi economica. Quanto aveva ragione Luigi Einaudi, del quale ho letto tutto e per il quale stravedo, allorquando parlava orgogliosamente degli imprenditori italiani come di una spina dorsale inesauribile di un popolo creativo ed operoso. Per i lettori più giovani ricordo che Einaudiè stato, tra l’altro, un infinito statista, economista e accademico. È stato altresì il secondo Presidente della Repubblica Italiana un intellettuale ed economista di fama mondiale ed è, certamente, uno dei padri della Repubblica Italiana. È per questo che invito coloro i quali formulano costanti critiche nei confronti degli imprenditori italiani a fare una riflessione su ciò che Einaudi ha scritto più di 80 anni fa:
“Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi”.
* Prof. Avv. Antonello Martinez
Studio Legale Associato
Martinez & Novebaci
Milano – Via Archimede n° 56
www.martinez-novebaci.it
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