IL GRANDE BISCAZZIERE
Il Grande Biscazziere

“IL GRANDE BISCAZZIERE”

di Antonello Martinez*

Tratto da:

Milano 24orenews Marzo 2020

Cover MI24 Marzo 2020

Neanche tanto tempo fa, quando alla guida del nostro Paese c’era una prevalenza di statisti, gli unici giochi che lo Stato consentiva ai suoi cittadini erano il lotto e la schedina del totocalcio, una volta a settimana. Oltre alle diffuse scommesse sui cavalli c’era inoltre, una volta all’anno, la lotteria di Capodanno con la vendita dei biglietti abbinati a un concorso canoro organizzato da mamma Rai. Con il tempo gli statisti sono evidentemente spariti e la politica ha permesso che proprio lo Stato, che sino ad allora aveva combattuto strenuamente le scommesse clandestine, consentisse che l’Italia divenisse una delle più importanti bische al mondo. Infatti, con un inarrestabile crescendo rossiniano, si è passati da plurime estrazioni settimanali del lotto (giunte oggi, con le varie tipologie di giochi analoghi, a svariate decine giornaliere) a concessioni di ogni genere a partire dalle devastanti slot machine, ai bingo, a ogni tipo di gratta e vinci e di lotteria. Basti pensare che nel non lontano 2006 la somma giocata annualmente in Italia era di poco inferiore ai 35 miliardi mentre ad agosto 2019 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha reso disponibile il Libro Blu da cui si evince che il volume di denaro giocato nel 2018 si è attestatosui 106,8 miliardi di euro. L’Italia detiene il primatoeuropeo per quanto concerne il tasso delle slot machine per abitante: 1 ogni151 cittadini, nettamente di più rispetto a Spagna (1 ogni 245) e Germania (1 ogni 261).L’inevitabile conseguenza di tali scelte di incremento del gioco è l’aggravarsi di un altro fenomeno: la ludopatia. La quantificazione di detta brutta forma patologica è di difficilissima quantificazione: i dati più significativi li ha indicati in una meritoria indagine nel 2017 l’Espresso evidenziando che quelli in cura sono circa 12mila, ma secondo detta inchiesta ci sarebbero ben 790mila persone a rischio o già colpite dal disturbo. Danno su danno le categorie più colpite sarebbero i disoccupati in ragione del 50% e i pensionati per il 17%. Evidenziati questi dati raccapriccianti possiamo però tranquillizzarci perché i nostri politici per sconfiggere la ludopatia hanno messo in campo nel 2018 con il cosiddetto Decreto Dignità il divieto di “…qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse, nonché al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo”. Ci sono anche le avvertenze sul rischio dipendenza sui tagliandi delle lotterie istantanee, negli apparecchi da intrattenimento e nei locali dove tali apparati sono installati. È altresì previsto (ci mancherebbe!) che l’accesso a slot machine e videolottery sia consentito, attraverso l’uso della tessera sanitaria, esclusivamente ai maggiorenni. Sempre nel 2018 è stato previsto un aumento dell’1,25% del prelievo su tali tipi di giocate, che dovrebbe consentire allo Stato di raccogliere 600 milioni di euro, con l’inevitabile conseguenza dell’aumento dei costi di gioco da parte dei concessionari. L’interrogativo che mi pongo su questa e sulle altre misure è se questo incremento dei costi potrà concretamente essere un deterrente per i giocatori e i ludopatici o contribuirà più semplicemente a un ulteriore incremento dei proventi per lo Stato!

Avv. Antonello Martinez

Prof. Avv. Antonello Martinez *
Studio Legale Associato
Martinez & Novebaci
www.martinez-novebaci.it

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