A cura di Francesco Trani
Quando si parla motori di ricerca e di SEO (Search Engine Optimization) si pensa subito a Google. Infatti, pur esistendo un mercato dei browser – da Yahoo! a Virgilio, Bing ecc. ecc. – con il passare degli anni Google ha smarcato tutti. Dall’introduzione di Google Search nel 1997, Google ha dominato il mercato dei motori di ricerca e, con una quota di oltre il 92%, è il provider più utilizzato in tutto il mondo generando più dell’80% del traffico di ricerca desktop.
Il primo motore di ricerca
Pochi sanno che prima di Google e prima di Yahoo! c’era Archie che, creato e lanciato nel 1990 da Alan Emtage, di fatto è stato il primo motore d ricerca e ha dato il via a una fondamentale rivoluzione. Non immaginiamoci nulla di simile a Google: il “world wide web” era ancora un protocollo (il primo sito è del 1991) e internet, per quanto stesse rapidamente crescendo, era uno strumento usato prevalentemente dagli accademici per scambiarsi file e software. A quel tempo internet non era un’entità commerciale e nessuno ci stava facendo soldi: oggi vale una cifra prossima ai 140 miliardi di dollari!
La nuova sfida di Microsoft
La storia dei motori di ricerca è feroce, fatta di tiranni che hanno conquistato il web ed eroici perdenti che nel silenzio hanno preparato la loro vendetta. Tra questi c’è Bing, il browser di Microsoft, che ora punta tutto sull’intelligenza artificiale. L’azienda di Redmond (Washington) ha infatti lanciato la sfida a Google nell’area dei motori di ricerca a livello globale con l’annuncio in febbraio di una nuova versione di Bing basata interamente sull’A.I. con cui gli utenti potranno dialogare in maniera naturale con il motore di ricerca. In realtà la prima settimana di febbraio è andato in scena un vero e proprio botta e risposta tra Google e Microsoft. Lunedì 6 febbraio il primo aveva annunciato il proprio servizio di IA “conversazionale”, chiamato Bard, mentre martedì 7 Microsoft organizzava una conferenza di presentazione delle integrazioni di ChatGPT con il proprio motore di ricerca Bing. Evento a cui Google aveva risposto il giorno seguente, con una tempestiva conferenza a Parigi.
BingGPT, l’ibrido geniale
Microsoft ha investito miliardi di dollari in OpenAI, la start up ritenuta uno dei tre maggiori laboratori al mondo per l’intelligenza artificiale. Fondata da Sam Altman nel 2015, OpenAI è divenuta di recente un nome conosciuto per milioni di persone grazie al successo di ChatGPT che, da quando è stata introdotta lo scorso novembre, ha registrato un boom di utenti – diversi milioni solo in pochi giorni – e aperto un acceso dibattitto sulle potenzialità e sull’applicazione dell’AI. ChatGPT è infatti in grado di creare testi come un essere umano, usando una prosa chiara e definita e la punteggiatura appropriata. Ora Microsoft ha presentato l’ibrido geniale: la fusione di Bing e ChatGPT. Questo vuol dire che il motore di ricerca non sarà più un elenco da spulciare alla ricerca delle risposte giuste, piuttosto “qualcuno” con cui conversare. Un botta e risposta. Alla presentazione del 7 febbraio Microsoft ha mostrato alcune demo del “nuovo Bing”. Durante una ricerca, il modello AI può fornire annotazioni o chattare e interagire con gli utenti in maniera simile a ChatGPT. La differenza più importante tra il modello utilizzato da Microsoft (GPT 3.5) e ChatGPT (GPT3) è che ora il “BingGPT” alimentato dall’intelligenza artificiale può raccogliere informazioni sull’attualità e sugli eventi più recenti e utilizzarle per rispondere alle domande degli utenti. «Questi aggiornamenti arrivano per consentire alle persone di sbloccare la gioia della scoperta, sentire la meraviglia della creazione e sfruttare meglio la conoscenza del mondo», ha spiegato il Corporate Vice President & Consumer Chief Marketing Officer della società di Redmond, Yusuf Mehdi, in un post sul blog di Microsoft. «Con questa nuova versione di Microsoft Edge stiamo migliorando il modo in cui il mondo trae vantaggio dal Web reinventando gli strumenti che miliardi di persone usano ogni giorno, il motore di ricerca e il browser».
Una nuova era per il Web
L’azienda di Redmond sta inoltre apportando miglioramenti basati sull’Intelligenza Artificiale al suo browser web Edge: l’integrazione dell’AI con la ricerca online e la navigazione, almeno nelle intenzioni di Microsoft, inaugurerà una nuova era per il Web. Entrambi i prodotti Bing ed Edge sfruttano l’AI per offrire «una ricerca migliore, risposte più complete, una nuova esperienza di chat e la possibilità di generare contenuti» come spiegato da Microsoft, che si è posta l’obiettivo di reinventare il modo in cui gli utenti interagiscono con il web.
Attualmente, nessuno dei due nuovi servizi di Google e Microsoft è utilizzabile dagli utenti finali e, sullo sfondo di un crescente dibattito – al momento ricco di congetture – sulle nuove applicazioni e i relativi modelli di business, la nuova competizione nel campo dell’AI sembra aprire scenari ancora tutti da scrivere.
Tratto da
24orenews.it Magazine Marzo 2023