AI generated foto pixabay

Con l’arrivo delle Intelligenze Artificiali generative, tipo ChatGPT e Bard, il modo in cui le persone trovano e consumano informazioni online sta cambiando molto rapidamente. Le ricerche tradizionali, cioè quelle tramite parole chiave digitate sui motori di ricerca, si stanno evolvendo dando spazio a esperienze più dinamiche.

Oggi le persone possono ricevere risposte personalizzate e contestuali in tempo reale, per qualsiasi bisogno. Questa evoluzione solleva una domanda molto importante: che ruolo avrà la SEO in un mondo dove le AI cercano risultati e li filtrano per conto degli utenti che le hanno “ingaggiate” a cercare?

La SEO, lungi dall’essere superata, si trova davanti a nuove sfida, quindi ciò che conta davvero è farsi trovare preparati ai cambiamenti. Le ottimizzazioni e le strategie SEO dovranno tener conto di come i contenuti vengono interpretati e presentati dalle AI. Per adattarsi a questa rivoluzione, molte aziende stanno cercando supporto da un’agency SEO, alleato fondamentale per affrontare i cambiamenti dovuti da tutte queste nuove dinamiche.

Come le AI generative cambiano il comportamento degli utenti

Se c’è una costante nel mondo del digitale è che nulla resta mai uguale a lungo. L’arrivo dell’intelligenza artificiale generativa ha introdotto un cambiamento dirompente, e chi si occupa di SEO lo sa bene.

Con i motori di ricerca che diventano sempre più simili a un assistente personale, capaci di rispondere a domande complesse in modo fluido e immediato, il vecchio approccio basato solo sulle keyword rischia di essere insufficiente. Ma questa non è una storia di crisi: è una storia di opportunità.

Il punto di partenza è la certezza per cui, quando l’utente ottiene risposte complete e articolate, ha meno motivi per cliccare su altri link o continuare a cercare. Con le AI, semplicemente, le query diventano conversazionali e complesse, quindi il risultato prodotto dovrà essere all’altezza.

Per adattarsi, i siti web devono essere ottimizzati anche per questi nuovi attori: bisogna lavorare sia per soddisfare le esigenze degli utenti, che per strutturare il sito web affinché sia facilmente utilizzabile dalle AI.

Cosa serve per fare centro? Dati strutturati, contenuti aggiornati e informazioni credibili aumentano le probabilità che le piattaforme AI scelgano il vostro sito come fonte autorevole. Essere visibili non significa più solo comparire nei risultati tradizionali, ma diventare una risorsa per la propria community di riferimento.

Cosa cambia per i contenuti SEO

Tutte queste considerazioni ci fanno capire che tutto ruota attorno a come le AI leggono, interpretano e utilizzano i dati. Le AI generative attingono da enormi volumi di informazioni per creare risposte sintetiche, quindi la vostra presenza online deve essere progettata per entrare in questo flusso. I contenuti approfonditi, chiari e autorevoli sono premiati come sempre, ma bisognerà diventare specifici, originali e approfonditi.

In un ambiente dove le AI generano risposte basate su diversi input, la vera missione sarà capire questo nuovo modo di interrogare la tecnologia per avere risposte. Le persone avranno un approccio più conversazionale alla ricerca, il che implica una gestione sempre più attenta e capillare delle informazioni pubblicate sui siti web.

In conclusione, si stanno aprendo nuove possibilità, ma per poterne cogliere i benefici ed i vantaggi, è indispensabile un cambio di mentalità. Anche se l’AI generativa sta trasformando il modo in cui i motori di ricerca funzionano e come gli utenti interagiscono con i contenuti online, la SEO rimane essenziale: cambia la prospettiva, ma non l’importanza.

Articolo precedenteSan Raffaele e UniSR protagonisti nella ricerca biomedica
Articolo successivoTumore al seno: 3 passi verso la guaribilità per tutte le pazienti