Scuola docenti
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Scuola – Mobilità: i sindacati firmano il contratto dimenticando i docenti “immobilizzati” e molto altro

Non convince l’accordo sui trasferimenti del personale per il triennio 2019/22, raggiunto con il Miur alla vigilia di Natale e che vedrà la sua sottoscrizione appena verrà approvata la Legge di Stabilità alla Camera: non c’è alcuna norma che preveda il ritorno a casa degli insegnanti assunti sotto ricatto con la riforma della Buona Scuola, assunti tramite algoritmo impazzito nel 2016 a centinaia di chilometri da casa. Penalizzato anche chi ha scelto un ambito o una provincia nonostante dal prossimo anno potrebbe cambiare tutto. Aumentati di un decimo i contingenti sui posti disponibili. Rimane sbagliata la tabella di valutazione dei titoli di servizio svolti dai docenti durante il pre-ruolo su posti di sostegno, nella paritaria o ancora da precari nelle nuove graduatorie interne di istituto per individuare perdenti cattedra e sovrannumero. Per tutti questi casi, appena il contratto sulla mobilità verrà sottoscritto e reso pubblico, Anief provvederà a presentare singoli ricorsi, sempre al fine di tutelare le posizioni e i diritti dei lavoratori della scuola. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’accordo sottoscritto dagli altri sindacati sembra essere un compromesso uscito male; per reintrodurre la titolarità di scuola, l’amministrazione ha chiesto ed ottenuto la possibilità di far perdere al personale diversi diritti e di non introdurne dei nuovi. Inoltre, è stato ignorato l’appello di Anief al rinvio del contratto, per via del ddl Granato AS 763 che abolisce chiamata diretta ed ambiti territoriali: peggio di così poteva fare solo la befana col carbone.

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