Le sorelle Ghisini - Ponte delle sirenette - Milano
Le Sorelle Ghisini Ponte Delle Sirenette Milano

IL PONTE DELLE SIRENETTE

Tra i tantissimi scorci di Milano che possiamo ormai apprezzare, purtroppo, solo in qualche foto o dipinto, interessante e suggestivo è quello del Ponte delle Sirenette. Un tempo l’opera in ferro e ghisa si trovava sul naviglio in via San Damiano (l’attuale via Visconti di Modrone). Fu progettato dall’ingegnere Francesco Tettamanzi e fuso dalla ditta Rubini-Scalini-Falck nella fonderia di Dongo, sul Lago di Como. Inaugurata il 23 giugno 1842 da Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena, viceré del Regno Lombardo-Veneto, la costruzione creò un certo scalpore: da una parte perché si trattava del primo ponte metallico italiano, dall’altra per le quattro procaci statue ai due lati del parapetto, appunto due sirene, che molti in milanese avevano ribattezzato “i sorei del pont di ciapp”. Le quattro sensuali sirene furono comunque molto apprezzate dai Milanesi e suscitarono fantasie e leggende urbane. “Le sorelle Ghisini”, come ben presto vennero affettuosamente soprannominate, divennero un luogo di appuntamento per le coppie e per scherzi goliardici.

Ponte delle Sirenette - 1905-1910

Il ponte è rimasto nella sua posizione originaria fino al 1930 quando, durante l’epoca fascista, in nome del progresso, fu deciso di interrare la Cerchia dei Navigli. Per una fortunata e lungimirante idea non venne mandato in fonderia, come accade per gli altri ponti, ma fu salvato e riposizionato all’estremità del laghetto di Parco Sempione. Si dice poi che alcuni tra i più giovani, come con la statua di Giulietta a Verona, presero a toccare i seni delle sorelle dicendo che il gesto portasse fortuna. Con la copertura dei Navigli, il ponte venne accorciato e trasferito nel parco. Durante la seconda guerra sia il ponte che le sirene vennero danneggiati. Una sirena, addirittura, fu scaraventata nel laghetto e ripescata alcuni giorni dopo. Alla fine, due di esse risultarono troppo compromesse e per questo depositate nei magazzini comunali, in attesa di un restauro. Nel 1948, in una notte di marzo, una delle due superstiti venne rubata, forse per fonderla e ricavarne materiale. In occasione della Triennale del 1954, una fu restaurata, mentre le due mancanti vennero ricostruite, fondendole però in bronzo (così il Corriere d’informazione, 28-29 aprile 1954). Così, oggi il ponte (con le 4 sirene, più o meno originali) scavalca un ameno corso d’acqua e continua, come un tempo, ad essere un punto di ritrovo per coppie di innamorati e gruppi di amici e ad essere fotografato. Tanto fotogenico da finire ogni tanto anche in qualche pellicola cinematografica, come nel film “Rocco e i suoi fratelli”.

Paolo Minotti

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