PROTEGGERE LA PROPRIA WEB PRIVACY
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Milano 24orenews Roma 24orenews
Piccola, grande lezione di Web Privacy dalla Grande Sezione della Corte di Giustizia UE: con sentenza interpretativa del 1° ottobre 2019, sollecitata dalla Corte Federale teutonica, il Giudice europeo cassa l’operato della società di giochi a premi online “Planet49”, imputata d’aver predisposto e preselezionato la spunta della casella dedicata all’accettazione dei cookie in fase di partecipazione ai propri intrattenimenti web. In particolare, i cookie per i quali l’utente avrebbe prestato distrattamente il consenso integravano la raccolta di informazioni a fini pubblicitari in favore dei partner della società. Un’attività che ‘a fortiori’ richiederebbe un esplicito e dettagliato consenso. Puntuale la contestazione mossa dall’ente consumeristico tedesco, ma la pronuncia va a sicuro vantaggio di tutti gli utenti quantomeno dell’Unione Europea: un monito che incombe indirettamente su tutti i provider, a rammentare loro che non è sufficiente la preselezione della casella riguardante i cookie pubblicitari per integrare un espresso consenso a tale utilizzo, a prescindere dalla rilevazione che i dati raccolti siano o meno personali. Si ribadisce pertanto l’assunto per cui detto consenso, per essere valido, oltre che specifico deve tradursi in un comportamento positivo da parte dell’interessato, risultando al contrario eludente e capzioso l’invito a che quest’ultimo debba selezionare la spunta qualora non desiderasse l’utilizzo ultroneo dei propri dati di navigazione. Una simile posizione si connota evidentemente per una deriva protezionistica di matrice europea contro le ingerenze nella vita privata, essendo che ormai quest’ultima può dirsi esplicantesi anche e soprattutto in ambito informatico. Quanto occorso va peraltro a riattivare l’allarme sull’importanza sia di una valida predisposizione di una ‘privacy policy’ (e relativi strumenti attuativi) da parte dei provider, sia di un consapevole utilizzo del terminale e degli applicativi web da parte dell’utente, che spesso mostra un atteggiamento dissociato di fronte a simili adempimenti disturbanti la sua fruizione ma, come emerso, fondamentali ai fini della sua protezione contro le male ingerenze, e fondanti una specifica branca della disciplina civilistica. In questi tempi, difatti, s’è assistito a un deciso incremento dell’attenzione verso le tematiche attinenti alla Privacy, propulso certamente dal noto GDPR ma sorretto dall’inarrestabile espansione di una gestione sempre più computerizzata e connessa della vita consociata, privata e professionale. Diventa dunque di nodale importanza per tutti i gestori – anche per evitare interventi sanzionatori della Guardia di Finanza – tutelarsi tutelando l’utente, e dunque fornirgli in modo analitico le informazioni concernenti la propria esperienza web e l’estensione dell’utilizzo delle proprie tracce telematiche (installazione dei cookie, accesso di terze parti, etc.), vere briciole d’oro lasciate, consapevolmente o meno, lungo la perigliosa esplorazione del mondo binario.
Prof. Avv. Antonello Martinez
Studio Legale Associato
Martinez & Novebaci
www.martinez-novebaci.it
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