Pandemic Agreement OMS Scilipoti Isgrò solleva dubbi

Pandemic Agreement OMS: una risposta globale alle future emergenze sanitarie

A maggio 2025, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato il cosiddetto Pandemic Agreement, un accordo internazionale pensato per migliorare la gestione delle future pandemie.  Questo trattato, sottoscritto da numerosi Paesi membri dell’OMS, nasce per evitare gli errori commessi durante la pandemia da COVID-19. Mira a rafforzare la cooperazione sanitaria tra Stati, aumentare la trasparenza dei dati epidemiologici e garantire un accesso equo a cure, vaccini e risorse mediche in caso di emergenza.

Domenico Scillipoti Isgro

Le principali misure previste dall’accordo

Ecco cosa prevede in sintesi il Pandemic Agreement OMS:

  • Condivisione tempestiva di informazioni sanitarie tra gli Stati membri;

  • Rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali con standard condivisi;

  • Creazione di una rete di risposta rapida globale in caso di emergenza;

  • Accesso equo a vaccini e terapie durante le pandemie;

  • Collaborazione nella ricerca scientifica, anche con scambio di dati genetici su virus emergenti.

L’accordo non impone vincoli rigidi ai Paesi, ma promuove una collaborazione strutturata, fondamentale per contenere in tempo focolai pericolosi a livello globale.

L’Italia non firma: le critiche del senatore Scilipoti Isgrò

Nonostante il valore strategico dell’accordo, l’Italia non ha firmato il Pandemic Agreement. Una scelta che ha suscitato forti perplessità, tra cui quelle espresse dal senatore Domenico Scilipoti Isgrò, presidente di Unione Cristiana e responsabile nazionale per la sanità del partito.

In una nota diffusa il 17 giugno 2025, Scilipoti ha dichiarato:  “Il Pandemic Agreement dell’OMS è un protocollo fondamentale per affrontare eventuali emergenze sanitarie globali. Eppure, in modo incomprensibile, l’Italia ha deciso di non aderire. Siamo tra i pochi a non aver firmato, e non è un caso che molti di questi Paesi abbiano governi a forte impronta populista. L’Italia non è in buona compagnia.”

Un accordo per la salute globale: perché è importante

Il senatore ha sottolineato che il trattato non compromette la sovranità nazionale, ma anzi aiuta i Paesi a proteggere meglio i propri cittadini. La collaborazione con altri Stati permette di individuare i rischi sanitari in anticipo, migliorando la risposta a livello locale.  “Chi teme una perdita di autonomia dovrebbe spiegare come intende affrontare, da solo, una nuova pandemia. L’esperienza del COVID-19 ci ha insegnato che nessun Paese è immune da rischi globali. Senza cooperazione, si rischia di tornare agli errori del passato,” ha aggiunto Scilipoti.

Le possibili motivazioni del rifiuto italiano

Il Governo italiano non ha ancora fornito spiegazioni ufficiali. Tuttavia, secondo alcune fonti politiche e giornalistiche, la scelta potrebbe essere legata a:

  • Timori su una perdita di autonomia nella gestione delle emergenze sanitarie;

  • Sospetti ideologici verso le organizzazioni internazionali come l’OMS;

  • Desiderio di evitare obblighi vincolanti in materia di salute pubblica.

Secondo Scilipoti, però, nessuna di queste motivazioni regge di fronte alla logica dell’interesse collettivo.

Una decisione che rischia di isolare l’Italia

Molti esperti ritengono che la mancata adesione all’accordo sia un errore strategico. In un mondo globalizzato, i virus si diffondono rapidamente, e serve una risposta altrettanto rapida e coordinata. Non aderire al Pandemic Agreement significa rinunciare a strumenti utili per affrontare efficacemente future emergenze sanitarie.  “Il nostro Paese rischia di rimanere isolato, senza accesso prioritario a informazioni vitali o risorse mediche condivise,” ha detto ancora il senatore. “È una scelta che va rivista.”

La richiesta al Governo: chiarezza e trasparenza

Il senatore Scilipoti ha chiesto un intervento immediato da parte del Governo e del Ministro della Salute, affinché si faccia chiarezza su questa decisione:  “Serve una spiegazione pubblica. I cittadini italiani hanno diritto di sapere perché il loro Paese ha scelto di non partecipare a un accordo pensato per tutelare la salute di tutti. Il Parlamento deve essere informato, e il Governo deve assumersi la responsabilità politica di questa scelta.”

Il nodo politico: salute pubblica o ideologia?

La polemica sollevata da Scilipoti Isgrò apre una riflessione più ampia: quanto pesano ancora oggi ideologie e diffidenze politiche nella gestione della salute pubblica? Il rischio è che questioni vitali come la prevenzione sanitaria vengano subordinate a logiche di consenso interno o a pregiudizi verso la cooperazione internazionale.  L’appello del senatore è chiaro: superare divisioni ideologiche e pensare al bene comune, perché le emergenze sanitarie non conoscono confini.

 Pandemic Agreement è un’occasione persa?

Il Pandemic Agreement OMS rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare la salute pubblica globale. È uno strumento pensato per tutelare la vita, prevenire catastrofi sanitarie e favorire la cooperazione tra Stati.  La decisione dell’Italia di non firmare questo accordo appare ancora oggi ingiustificata e poco trasparente. Le parole del senatore Scilipoti Isgrò riportano l’attenzione su una scelta politica importante, che merita dibattito, chiarezza e revisione.

Articolo precedenteTermoli e dintorni: itinerario tra mare, storia e sapori del Molise
Articolo successivoIl tuo angolo di benessere quotidiano: perché acquistare poltrone massaggianti e massaggiatori per piedi