di Alessandro Trani
Antonello Martinez, nato a Oristano, 63 anni, Avvocato civilista, fondatore dello Studio Legale Associato Martinez & Novebaci, proviene da generazioni di avvocati. Nel 1978 si laurea in giurisprudenza all’Università di Cagliari e inizia la sua attività nello studio del padre a Oristano; nel 1988 si trasferisce a Milano aprendo un suo studio. Oltre alle tante società italiane ed estere rappresenta in Europa il Dipartimento dello sviluppo Economico del Governo di Dubai. È l’avvocato del Crown Prince di Dubai e ha rappresentato in Italia alcune tra le principali società riconducibili direttamente al Fondo Sovrano di Abu Dhabi. Dal 1999 è Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa, una tra le più importanti e antiche associazioni forensi Italiane fondata nel 1947. È stato Avvocato di molti Ministri della Repubblica. È stato insignito di diverse onorificenze attribuitegli per meriti professionali tra le quali la medaglia d’oro della Provincia di Milano per meriti professionali. Parallelamente all’attività professionale forense Antonello Martinez ha seguito diverse iniziative complementari a quella dell’avvocatura, in particolare come docente di Diritto della Comunicazione presso diversi Atenei per poi coronare la propria carriera Accademica come Magnifico Rettore di un noto Ateneo Svizzero per circa quattro anni (sino a qualche settimana fa). Autore di numerosi libri e pubblicazioni di Diritto è membro del comitato scientifico della Mimesis, nota casa editrice in materia giuridica.
Lo Studio
Lo Studio Legale Associato Martinez & Novebaci ha sedi a Milano, Torino, Londra e Miami e occupa complessivamente una settantina tra avvocati e praticanti. Grazie a una serie di forti collaborazioni può seguire i clienti italiani ed esteri che intendono operare anche in importanti città italiane e su piazze estere in forte crescita come Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Serbia e Russia.
***
AVVOCATI D’IMPRESA: IL MIGLIOR SUPPORTO PER APRIRSI AI MERCATI ESTERI
Intervista a cura di Sergio Colombo
L’avvocato Antonello Martinez ha accompagnato verso un grande successo commerciale tante imprese italiane all’estero; vorremmo capire quali regole sono alla base di questi successi. Ci riceve nella sede principale del suo studio a Milano, in via Archimede. L’ambiente è diverso da quello tipico degli studi legali: grandi spazi ovattati da tendaggi e boiserie di stampo anglosassone. Cordiale e sorridente, in abito nero, ci fa accomodare in una delle sale riunioni.
Inizio l’intervista con una mia curiosità personale. Cosa l’ha spinto ad abbandonare lo “storico” studio legale paterno in Sardegna per venire a Milano?
Io ho da sempre avuto il richiamo verso l’impresa e, senza ombra di dubbio, Milano è la città ideale per chi ha voglia di fare perché ti mette nelle condizioni di raggiungere qualsiasi obiettivo anche il più complesso e difficile. Il resto è dovuto al caso. Seguivo la causa di un cliente sardo contro un colosso nel mondo della pubblicità; ci fu uno scontro molto duro ma uscimmo decisamente vincitori. Subito dopo un alto dirigente di quella importante azienda mi chiese di operare la revisione di tutti i loro contratti, convinto che io avessi studio a Milano. Senza batter ciglio mi adoperai per eseguire nel migliore dei modi tale incarico e dopo neanche un anno avevo già aperto il mio studio. Ad oggi sono 35 anni che felicemente vivo in questa città fantastica pur recandomi periodicamente nella mia splendida Sardegna.
Professore, come mai ha dato alla sua professione un taglio così votato alle imprese?
Sin dall’inizio della mia carriera professionale ho sempre avuto la spinta verso l’ausilio tecnico e relazionale in favore dell’imprenditore. Sono da tanti anni alla Presidenza Nazionale di una tra le più antiche Associazioni Forensi quale l’Associazione Italiana degli Avvocati d’impresa, dove abbiamo focalizzato il fatto che oltre ai nostri Avvocati di grandissimo livello e assoluta affidabilità, bisognava offrire al Cliente qualche cosa di più che potesse aiutare in modo concreto le varie imprese. Niente di meglio quindi che far interfacciare i Clienti dell’uno con quelli dell’altro portandoli quindi a fare del Business in modo assolutamente garantito dal solido e pluriennale rapporto tra i rispettivi avvocati. Possiamo vantare una infinità di operazioni concluse con grande soddisfazione di tutti e senza che mai, si sia originato tra le parti un benchè minimo contenzioso. L’associazione ha una organizzazione realmente straordinaria e attraverso il suo sito (www.aiadi.it) noi iscritti ci segnaliamo le varie opportunità o necessità dei nostri clienti raggiungendo così, ove ci siano, in tempi brevissimi soluzioni di sicura affidabilità.
Cosa l’ha invece spinto ad intraprendere questa attività di supporto alle imprese nella loro internazionalizzazione.
Anche come Studio volevamo dare di più ai nostri Clienti e questo ci ha portato una quindicina di anni fa ad ampliare gli orizzonti e a pensare che, ormai,per le imprese era divenuto indispensabile aprirsi al mondo e alle incredibili opportunità che lo stesso offriva. Devo dire che in questo siamo stati buoni profeti in quanto, dal 2008 con la peggiore crisi economica che si sia mai avuta, l’internazionalizzazione che in quel tempo era una semplice idea per incrementare il proprio fatturato è, in realtà, divenuta per molti una vera e propria necessità di sopravvivenza.
Cosa proponete alle imprese Italiane per l’estero?
Noi studiamo a fondo ogni nostro cliente perché – mi passi il paragone sartoriale – vogliamo sempre cercare di “cucirgli” un abito su misura. Un abito che, rispettando il suo stile, gli consenta movimenti agili e sicuri. Ma non è tutto. Infatti quando intuiamo sviluppi imprenditoriali adatti alla sua “taglia”, sfruttando le nostre ultradecennali relazioni nazionali e internazionali, gli proponiamo nuove, importanti opportunità. L’Italia all’estero è vista benissimo. Ebbene noi conduciamo gli imprenditori in particolare negli Emirati Arabi, Stati Uniti e in Russia dove, tenendoli stretti per mano, abbiamo fatto avviare tantissime attività che stanno avendo dei risultati straordinari, assolutamente impensabili per l’Italia. Sia chiaro: non proponiamo una fuga dall’Italia ma, al contrario, vogliamo che l’Italia si riprenda la scena internazionale che le compete.
Lei rappresenta il Dipartimento dell’Economia del Governo di Dubai in Europa ma cosa significa realmente fare business a Dubai per un’azienda italiana?
Credo che per un’azienda italiana andare a fare business a Dubai sia come vivere un meraviglioso sogno per tali e tanti sono i motivi di incredibile soddisfazione che la stessa può trovare: una burocrazia ridotta all’osso, 24 free zone a tassazione zero, il costo del lavoro bassissimo e per chi sa fare azienda una pronta e concreta redditività. Risulta davvero difficile esprimere a parole, specialmente per chi non ha avuto ancora occasione di vedere con i propri occhi, l’incredibile progressione dello sviluppo economico sperimentato da Dubai negli ultimi 20 anni.
Ci può dire almeno un caso di azienda italiana che il suo studio ha accompagnato sul mercato di Dubai?
Lo Studio, tra le altre, in 12 anni ha seguito 22 operazioni di successo dall’Italia verso gli Emirati Arabi. Per ragioni di riservatezza e di deontologia non posso, ovviamente, divulgare i nomi di queste aziende; per fare un esempio basti pensare che tutti e dico proprio tutti, gli attuali desalinizzatori presenti nel territorio di Dubai sono stati prodotti e installati da un’azienda italiana assistita, per l’appunto, dal nostro Studio Legale.
LEGGI ANCHE:
- I “pericoli” della Privacy: i punti oscuri del GDPR e alcuni consigli su come gestirli
- Dall’Italia all’Albania: la nuova frontiera del fare impresa
- Marchionne: fatti, non parole
- Giovani Avvocati: è tempo di cambiare
- Trust: uno strumento duttile e straordinario
- “GO GLOBAL STRATEGY” Come la Cina si avvicina sempre più all’Europa
- Avv. Antonello Martinez: l’internazionalizzazione è la chiave per crescere