Samantha Cristoforetti
Samantha Cristoforetti

SAMANTHA CRISTOFORETTI:

«IL MIO SOGNO SI È AVVERATO»

 

Famosa nel mondo per essere la prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea, Samantha Cristoforetti è ingegnere, aviatrice e astronauta. Ha stabilito il record di permanenza consecutiva nello spazio per una donna grazie alla missione Futura, progettata e organizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (ESA). È rientrata sulla Terra, in Kazakistan, l’11 giugno 2015, dopo 199 giorni. Volare è indubbiamente la sua passione, anche se è nata (il 26 aprile 1977 a Milano) sotto un segno di Terra (il Toro)!

Intervista a cura di Alessandro Trani

 

Quando hai deciso di diventare astronauta?
Devo risalire al periodo della scuola elementare. Gli insegnanti elementari hanno un ruolo fondamentale perché aprono il mondo ai bambini e sono quelli che devono riuscire a capire se c’è una passione o qualcosa che si può favorire, che si può alimentare. Nel mio caso mi ricordo le bellissime lezioni di geografia astronomica in 5a elementare. Poi da lì è tutto in discesa, perché se un bambino finisce la scuola elementare con un sogno dentro, una passione, un qualcosa che vuole fare nella vita… Non importa se il sogno poi non si avvera. Il punto è che quel sogno ti motiva ogni giorno ad “accettare la fatica”, perché se vuoi realizzare cose importanti o anche meno importanti un po’ di fatica ci vuole, no? Alla fine il sogno che hai coltivato ti aiuta a vivere meglio, con più forza, con molta più esperienza, con maggior consapevolezza, ad avere comunque una vita più appagante.

Quali sensazioni si provano in assenza di peso?
È facile spostare le cose e io ho provato una sensazione meravigliosa, fantastica con questo senso di leggerezza. Per contro ci sono delle difficoltà di ordine pratico, devi abituarti a fissare tutto con del vetro e dei ganci con delle corde elastiche. Se apri una busta piena di cose devi stare attento perché la metà se ne vola via… e passi metà del tempo a cercare le cose che ti sei persa. Si narra di decine di migliaia di oggetti che si sono persi nella stazione spaziale, questo in 15 anni di attività. Poi ancora lavarsi, non c’è la doccia, bisogna lavarsi con delle salviettine “appiccicate”. Questi sono i principali “disagi”. Ha anche tutti i vantaggi di una vita semplice: non devi pensare di andare in macchina al lavoro, al traffico, a fare la spesa. Io mi ricordo, quando sono tornata, di un piccolo stress che mi creava, al mattino, il dover pensare a tutte le cose da mettere nello zaino che mi sarebbero servite durante la giornata prima di uscire di casa.

Cosa ti è mancato della Terra, nello Spazio?
La doccia, il potersi lavare con l’acqua.

Samantha Cristoforetti cibo Spazio

Ci parli di come si mangia nello Spazio?
Non è quella che, ahimè, è rimasta nell’immaginario collettivo, le pastiglie, i tubicini… Devo dire anzi che il menù sulla Stazione spaziale è molto vario e c’è anche la possibilità di arricchirlo con alcune preferenze personali. Io avevo portato degli ottimi piatti fatti in Italia, molto nutrienti, molto gustosi ma anche molto ben bilanciati dal punto di vista nutritivo: i classici piatti unici con le verdure, proteine, carboidrati tutti insieme, molto buoni.

Cosa accade appena rientrate sulla Terra, dopo la missione?
C’è una fase di riadattamento alla gravità terrestre. In poche ore gli astronauti vengono trasportati dall’ambiente senza peso alla normale gravità dove, a differenza di quanto avviene nello spazio, in cui tutto galleggia nell’aria, ogni movimento che si compie è un vero e proprio sforzo. Il fatto che al rientro gli astronauti lascino cadere le cose è una leggenda.

Samantha Cristoforetti Spazio

Quando tornerai nello Spazio?
Beh, piacerebbe anche a me saperlo… Sicuramente ci vorrà almeno qualche anno, perché è appena tornato il collega Paolo Nespoli e l’anno prossimo toccherà a Luca Parmitano… Non sappiamo ancora esattamente quando ci sarà una prossima opportunità per un’astronauta italiana.

A cosa stai lavorando ora?
Adesso mi sto occupando di varie cose. In ESA abbiamo delle iniziative di cooperazione con la Cina. Io sono una delle persone che se ne occupano e passo parecchio del mio tempo a imparare il cinese, cosa che richiede un certo impegno. E poi faccio più management di progetti tecnologici, legati non tanto alla Stazione spaziale ma a quello che verrà dopo, quindi con uno sguardo un po’ più lungo, alle emissioni in orbita lunare e successivamente sulla superficie della Luna.

In un futuro lontano dovremo cercare alti pianeti per sopravvivere?
Intanto direi comunque occupiamoci di questo pianeta per assicurare un futuro sulla Terra alle tante generazioni che verranno. Parallelamente assicuriamoci, perché no, di trovare un altro pianeta dove poter andare se mai dovesse accadere una catastrofe di impatto come quella che ha fatto estinguere i dinosauri.

cristoforetti SamanthaUn consiglio per chi sogna di diventare astronauta
Per diventare astronauti diciamo che i due percorsi classici sono quello tecnico scientifico, per cui bisogna studiare fisica, chimica, biologia, ingegneria e anche medicina, e il percorso del pilotaggio, tipicamente si inizia da piloti militari per poi diventare piloti collaudatori. Io personalmente ho una storia un po’ mista nel senso che ho studiato ingegneria e poi sono diventata un pilota… Anche questa è una possibilità. Poi, devo dire, c’è anche molto fermento nel mondo spaziale e nei prossimi decenni ci sarà sicuramente una sorta di “democratizzazione” dell’accesso allo Spazio, e quindi magari ci saranno anche delle figure diverse. Magari inviteremo persino i giornalisti nello Spazio.

 

 

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