Cartoceto sorge su di un colle, a 235 metri sul livello del mare, immerso fra gli uliveti e i campi coltivati.
Una seconda ipotesi farebbe risalire le sue origini alle invasioni barbariche (VI-VIII sec.), perciò le popolazioni dei centri vallivi dovettero rifugiarsi tra le colline per sfuggire alle devastazioni. Rari documenti ci dicono che, sin dal XII secolo, Cartoceto era un luogo fortificato e circondato da mura ed era uno dei capisaldi difensivi del territorio di Fano.
Certo è che la Rocca e le sue mura furono completamente distrutte il 13 luglio 1572 da un violento terremoto.
Nel mese di novembre, periodo della raccolta e spremitura delle olive, la Piazza Garibaldi di Cartoceto si trasforma in un grande mercato in cui gliolivicoltori e i frantoi della zona presentano i loro prodotti. E’ la più importante mostra-mercato dell’oliva e dell’olio nel territorio e interessa, oltre ai produttori locali, anche quelli degli altri comuni della vallata delMetauro e di quella del Foglia.
Oltrepassando l’arco che si apre nel palazzo, si accede all’interno del Castelloche conserva ancora l’originale impostazione planimetrica a spina di pesce con strette vie e gradinate lungo il pendio del colle. Proseguendo per la stretta viuzza, si giunge nel panoramico Piazzale Marconi, popolarmente detto “la Turchia”, dal quale si gode una vista molto suggestiva della grande conca di olivi dominata dall’antica Pieve.
Nella piazzetta sorge il Teatro del Trionfo realizzato, intorno al 1725-30, nei locali di un antico frantoio con soprastante deposito di olive per dare a Cartoceto uno spazio per le rappresentazioni. La disposizione attuale risale al 1801: la sala, a tre ordini di palchi, conserva un artistico sipario dipinto nella metà dell’800 dallo scenografo faentino Romolo Liverani e il corredo scenico del senigalliese Giulio Marvardi.
Addentrandosi per le vie del castello si possono ammirare angoli caratteristici e scorci panoramici suggestivi.