Questa piccola frazione dista due chilometri dal capoluogo ed ha origini antiche. Già nel XII secolo si ergeva infatti un castello del quale rimangono i ruderi della torre originariamente alta quindici metri.
Interessanti sono le opere d’arte conservate nella chiesa dei Santi Biagio e Cesareo, costruita nel 1960 in sostituzione dell’antica chiesa parrocchiale oggi semidiroccata: una Madonna con Bambino e Santi di autore ignoto del sec. XVII.
Di grande interesse sono poi la scultura lignea policroma della fine del XIII secolo rappresentante la Madonna con Bambino e le quattordici pregevoli tempere su tavola del XVII secolo con i Misteri del Rosario.
Sorge lungo la via Flaminia a cinque chilometri dal capoluogo ed è la frazione più popolosa del territorio comunale. L’abitato si è sviluppato soprattutto nel secondo dopoguerra ed è, ancora oggi, interessato da una forte espansione di tipo residenziale e industriale.
Interessanti sono le ipotesi sull’origine del toponimo: la prima lo vuole dovuto ad un forte temporale che obbligò Lucrezia Borgia e Giovanni Sforza, signore di Pesaro, a ripararsi nel villaggio con tutta la loro corte di ritorno dalle nozze celebrate a Roma il 12 giugno 1493; la seconda, e forse più probabile, ipotizza la presenza lungo la via Flaminia di un’antica locanda gestita da una signora di nome Lucrezia.
Struttura storica di un certo interesse è la Villa Adanti fatta edificare dal baritono David Squarcia tra il 1860 e il 1875 come residenza per le vacanze. Acquisita nel 1903 dalla famiglia fanese degli Adanti fu, durante l’occupazione nazista, sede del Comando tedesco che la risparmiò durante la ritirata quando quasi tutte le case della borgata furono invece rase al suolo.