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 “Ancora oggi in alcune regioni greche si celebra la festa del raccolto di Cerere” annotava ,con stupore e compiacimento, Jakob Bachofen nel suo diario di viaggio sulla Grecia. In particolare è la celebrazione di San Raffaele, che va in scena ai primi di luglio nel villaggio di Perahori (Itaca), ad inaugurare il calendario delle feste del grano in Grecia. Proprio come in un ‘naos’ pagano, la sacra icona di San Raffaele, addobbata con fiori multicolori e piante di basilico, appare contornata di offerte votive, semplici prodotti della terra come pani, cesti di grano, olio, vino.  La “sacra triade” mediterranea sembra trovare la sua massima consacrazione nel boccascena di questa piccola chiesetta di campagna nella Grecia profonda. La cerimonia ha inizio suggestivamente  con l’accensione delle candele conficcate nei sacri pani, preparati in casa dalle donne del villaggio. Le autorità ecclesiastiche al gran completo, con in testa il ‘despota’ di Cefalonia,  officiano il sacro rito della benedizione dei prodotti della terra.  Proprio come un antico sacerdote pagano, il gran despota benedice pane e grano. Per primo tocca all’artoclasìa, il pane lievitato al profumo di cannella, grande icona della devozionalità greco-ortodossa. Poi è la volta del grano, offerto coreograficamente in un grande cesto decorato con foglie di basilico, pianta sacra, legata da sempre alla sfera divina. E’ così che il profumo del pane e del basilico si mescola ai canti e alle litanie, in un’atmosfera in cui il limite tra sacro e profano è quasi impercettibile. Al termine della sacra liturgia, nell’area antistante la chiesa, i fedeli consumano i prodotti appena consacrati. Di particolare interesse è la ‘spernà’, una zuppa di grano condita con semi di melagrana, uvetta, noci e mandorle. Tutti frutti dalla forte valenza propiziatoria. Una vera e propria comunione con madre natura.

SPERNA SAN RAFFAELE…ricetta
Ingredienti
Grano, Zucchero, Uva passa, Noci, Mandorle, Chicchi di melagrana.
Preparazione
La sera prima si mette a bagno il grano nell’acqua per tutta la notte. Il giorno seguente, lo si cuoce in acqua zuccherata. Al termine della cottura si condisce la ‘spernà’ con uvetta, noci e mandorle tritate e semi di melagrana.
Fonte: UffStamp.A.I.G.S.
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