E’ un formaggio a pasta filata, la cui lavorazione si articola in quattro fasi fondamentali:
ACIDIFICAZIONE DEL LATTE: in questa fase si lascia acidificare il siero a temperatura ambiente; poi si aggiunge il caglio di vitello e si aspetta la coagulazione del composto per circa trenta minuti ad una temperatura di 34- 36° C. Il casaro, poi, rompe la cagliata fino ad ottenere dei granuli della grandezza di una noce
MATURAZIONE: i granuli vengono lasciati sotto siero per diverse ore a seconda della decisione del casaro, poi il prodotto viene tagliato in fette sottili e messo a spurgare e maturare per altri 30 minuti.
FILATURA: Questo procedimento è molto delicato perché le fette vengono poste in un recipiente di legno e fatte fondere mediante l’aggiunta di acqua bollente. A questo punto la pasta fusa viene sollevata e tirata fino ad ottenere un impasto omogeneo e lucido dalla consistenza filiforme. Il casaro poi dà le forme più diverse che possono essere i bocconcini, le ciliegine, i nodini o le trecce di un particolare bianco lucente. Dopo la realizzazione della forma si versano questi prodotti in acqua per pochi minuti, prima di trasferirli in apposite vasche per la salatura.
CONSERVAZIONE: Prima di essere confezionata, la mozzarella di bufala viene immersa in un liquido di governo, composto da acqua di filatura, sale e siero acido diluito. fonte: uff.turismoSA
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