Ecco la ricetta per la pasta frolla della Pastiera napoletana
Ingredienti per 12 persone:
- 3 uova
- 500 gr. farina
- 200 gr. zucchero
- 200 gr. di strutto o burro
Preparazione della pasta frolla della Pastiera napoletana:
1. Su un tavolo disporre la farina e lo zucchero a fontana con al centro il burro ammorbidito, i 3 tuorli d’uovo e la buccia grattugiata di mezzo limone.
2. Con una forchetta sbattere le uova al centro della fontana incorporando poco alla volta la farina i burro e lo zucchero.
3. Quando gli ingredienti saranno amalgamati, lavorare la pasta rapidamente senza impastarla, ma soltanto pressandola fino a quando il colore sarà diventato uniforme. La pasta frolla non va lavorata troppo per non farle perdere la friabilità.
4. Far riposare, almeno una mezzora, l’impasto coperto da un tovagliolo bagnato e strizzato, oppure in frigorifero coperto con una pellicola trasparente.
Fonte:sitoufficialepastiera
Pastiera napoletana: le origini di un dolce antico
La Pastiera napoletana affonda le sue radici in una storia millenaria, tra mito, tradizione pagana e cultura cristiana. Le sue origini sono avvolte nel mistero, ma diverse teorie ne ricostruiscono l’evoluzione.
Le radici pagane e il culto di Cerere
Alcuni studiosi collegano la Pastiera alle feste primaverili in onore della dea Cerere (Demetra per i Greci), divinità della fertilità e dei raccolti.
- I grano cotto nel latte, ingrediente base della pastiera, potrebbe derivare da antichi riti propiziatori per un buon raccolto.
- I profumi di fiori d’arancio e acqua di millefiori richiamano i giardini sacri dedicati alle divinità.
La leggenda della Sirena Partenope
Una delle storie più suggestive lega la Pastiera alla sirena Partenope, simbolo di Napoli.
- Si narra che ogni primavera Partenope emergesse dalle acque per allietare gli abitanti con il suo canto.
- Per ringraziarla, i napoletani le offrirono sette doni: ricotta, grano, uova (simbolo di rinascita), spezie, zucchero, cedro e fiori d’arancio.
- La sirena, commossa, unì questi ingredienti creando la prima Pastiera.
L’Ufficializzazione nel ‘500 e il Monastero di San Gregorio Armeno
La versione moderna della Pastiera nacque probabilmente nel XVI secolo nei monasteri napoletani.
- Le suore del convento di San Gregorio Armeno perfezionarono la ricetta, aggiungendo la pasta frolla e bilanciando gli aromi.
- Divenne presto un dolce pasquale, simbolo di resurrezione (grano) e purezza (ricotta).
La Pastiera nell’Ottocento: da dolce monacale a simbolo nobiliare
Nell’800, la Pastiera uscì dai conventi per entrare nelle corti reali, come racconta la leggenda di Maria Teresa d’Austria.
- I pasticceri borbonici la resero ancora più raffinata, diffondendola in tutta Europa.
Perché si Mangia a Pasqua?
Il legame con la Pasqua è duplice:
- Cristiano: il grano rappresenta la rinascita, la ricotta la purezza.
- Pagano: celebra il risveglio della natura in primavera.
Oggi la Pastiera napoletana è Patrimonio Gastronomico d’Italia e ogni famiglia custodisce la sua ricetta segreta. Una vera icona di Napoli, dove storia e leggenda si fondono in un dolce indimenticabile.