Lla via Gallica
Lla via Gallica

Via Gallica.

Da Grado a Torino, passando per Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo e Milano: questo il tracciato seguito dall’antica via Gallica. Lunga circa 290 miglia romane, tagliava in due la Gallia Cisalpina, lambendo il lago di Garda e attraversando l’intera Pianura Padana. Lungo il tragitto intersecava altre importanti arterie quali la Postumia, la Claudia Augusta, l’Annia, la Popilia e le strade che collegavano tra loro le città maggiori, concorrendo alla fitta rete viaria che si diramava capillarmente sull’intero territorio peninsulare.

La via Gallica fu realizzata a partire dal 40 d.C., regnante l’imperatore Claudio, e collegava anche una serie di centri oggi “minori” ma che in età romana rivestivano grande importanza in quanto scali commerciali, porti e stazioni di raduno delle truppe. Alcuni di essi conservano importanti testimonianze archeologiche, ad esempio, di Ad Quartum, odierna Quarto d’Altino, insediamento sorto in età preistorica e poi sviluppatosi tra l’età del ferro (I millennio a.C.) e l’età romana (II secolo a.C. – III secolo d.C.), quando raggiunse il suo massimo splendore (nella foto). La decadenza iniziò dopo il saccheggio da parte degli Unni di Attila (452): da allora Altino, pur continuando ad esistere, andò spopolandosi anche a causa delle mutate condizioni climatiche e ambientali seguite alla drammatica alluvione del 589.

I suoi fasti si possono rivivere visitando il Museo e l’Area archeologica di Altino. Dell’antica via Gallica, oggi in parte ricalcata dal tracciato della strada statale 11 Padana Superiore, restano anche le rovine di alcuni ponti romani quali quello di Palazzolo sull’Oglio, l’antica Palatium,  e il Ponte San Giacomo di Brescia. La sua più antica descrizione si trova nell’Itinerarium Burdigalense, redatto da un anonimo viaggiatore proveniente da Bordeaux che vi transitò nel 333-334 in occasione del suo pellegrinaggio a Gerusalemme.

Giorgio Cortese
A cura di Giorgio Cortese
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