La mancata aderenza terapeutica impattano sugli esiti clinici dei pazienti. L’impegno di Daiichi Sankyo nel ridurre i gap con studi e approcci olistici alla cura
Esistono disuguaglianze nella cura delle malattie cardiovascolari che hanno un impatto sugli esiti clinici dei pazienti. I dati presentati da Daiichi Sankyo al Congresso ESC 2024 gettano una luce sulle diseguaglianze di genere nel trattamento dell’ipercolesterolemia:
L’impatto della mancata aderenza al trattamento sugli esiti dei pazienti
“L’elevato numero di pazienti che ha proseguito il trattamento con edoxaban per tutta la durata dello studio di quattro anni, è una buona notizia per i nostri sforzi volti a mitigare la mancata aderenza terapeutica”2, ha commentato il Prof. Raffaele De Caterina, MD, PhD, FESC, Direttore della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa.
Trattamento dei pazienti con fragilità e comorbilità
il dott. Stefan Seyfried, Vice Presidente del Medical Affairs, Specialty Medicines, di Daiichi Sankyo Europa. “La nostra promessa ai pazienti è di continuare a far luce sulle disuguaglianze di trattamento e sui bisogni insoddisfatti nell’ambito delle cure cardiovascolari, con l’obiettivo di ridurne il peso per i pazienti e per coloro che se ne prendono cura”.
Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte a livello globale, e in Italia non fanno eccezione. Tuttavia, esistono significative disuguaglianze di genere nella loro prevalenza, diagnosi, trattamento e esito.
Prevalenza e sintomi
Le malattie cardiovascolari sono tradizionalmente associate agli uomini, ma colpiscono anche le donne in modo significativo. Tuttavia, le donne tendono a sviluppare malattie cardiovascolari più tardi rispetto agli uomini, spesso dopo la menopausa, quando il rischio aumenta drasticamente. Inoltre, i sintomi nelle donne possono essere meno tipici rispetto a quelli degli uomini. Ad esempio, le donne potrebbero sperimentare sintomi come affaticamento, nausea, o dolore alla schiena, piuttosto che il classico dolore toracico. Questo porta spesso a una sottovalutazione del rischio cardiovascolare nelle donne, sia da parte delle pazienti che dei professionisti della salute.
Diagnosi
Le disuguaglianze di genere emergono anche nel processo diagnostico. Le donne sono meno probabilmente sottoposte a test diagnostici appropriati, come l’angiografia coronarica, e spesso ricevono diagnosi errate o tardive. La scarsa rappresentazione delle donne negli studi clinici ha contribuito a una conoscenza meno precisa delle malattie cardiovascolari nel genere femminile, portando a linee guida di trattamento che non sempre sono ottimali per le donne.
Trattamento
Anche nel trattamento delle malattie cardiovascolari esistono differenze di genere. Le donne hanno meno probabilità di ricevere terapie come la trombolisi o interventi chirurgici tempestivi, e sono meno spesso trattate con farmaci come le statine rispetto agli uomini. Questo può essere dovuto a una combinazione di fattori, tra cui la percezione errata che le donne siano a minor rischio e la mancanza di linee guida specifiche basate sul genere.
Esiti
Gli esiti delle malattie cardiovascolari nelle donne tendono a essere peggiori rispetto agli uomini. Le donne hanno una maggiore probabilità di morire entro un anno da un infarto rispetto agli uomini e sperimentano una qualità della vita peggiore dopo eventi cardiovascolari. Le ragioni includono la maggiore età alla diagnosi, la maggiore prevalenza di comorbilità, e le differenze nel trattamento.
Conclusioni
Le disuguaglianze di genere nelle malattie cardiovascolari sono evidenti e richiedono un’attenzione specifica sia a livello clinico che di ricerca. È necessario aumentare la consapevolezza dei rischi cardiovascolari nelle donne, migliorare la rappresentanza femminile negli studi clinici e sviluppare linee guida che tengano conto delle differenze di genere per garantire un trattamento equo ed efficace per tutti.
