Come superare un inconveniente femminile quando fare la spesa
non è semplice come prima
Ciclo mestruale e fase 2 del Covid: e se ti dimentichi di fare la “scorta”?
Sono più di 20mila le donne italiane che ogni mese comprano gli assorbenti. Ma dimenticarsi di metterli nel carrello può diventare un serio problema di questi tempi. La soluzione c’è e si chiama coppetta mestruale, con il vantaggio di non dover più fare scorte, risparmiare soldi e ambiente. Un’esperta ginecologa analizza il corretto utilizzo e i vantaggi di questa valida alternativa
A chi non è successo, uscendo dal supermercato, di rifare mentalmente l’elenco delle cose comprate e accorgersi che all’appello mancano quelle “salvavita”? Allora provi a fare i conti con le riserve nascoste in qualche angolo della casa, ma sicuramente di questi tempi, non ti rimetti in coda per rientrare al super. Ma se a mancare sono gli assorbenti, sei sicura di non avere alternative se non correre in farmacia e spendere di più? La ginecologa e Consigliere della Società italiana di Contraccezione Manuela FARRIS, spiega la praticità e i vantaggi sull’utilizzo delle coppette mestruali.
UNA SCORTA A RISCHIO: QUANTI SE NE CONSUMANO
La ricerca di scorte di assorbenti (come è successo per la carta igienica) in questo periodo è un problema non solo di molte donne ma anche di alcune aziende(1) preoccupate che la scelta di molti dei loro prodotti potrebbero essere condizionate dal coronavirus e con il rischio che le scorte non bastino. “Una donna con un ciclo normale consuma in media 12-16 assorbenti al mese. Calcolando che si hanno 13 cicli in un anno – spiega FARRIS – il numero degli assorbenti oscilla tra i 150 e i 200 l’anno, per un costo dai 17 ai 90 euro all’anno. C’è poi un aspetto legato a quante soffrono di allergie e che sono vincolate da una selezione di assorbenti, che solitamente costano anche qualcosa in più”.
UNA SOLUZIONE CHE DURA ANNI
Le coppette mestruali si stanno rivelando un’opzione molto economica ed ecologica, spiegata anche dal fatto che si tratta di una spesa che oscilla tra i 20-30 euro ogni 10 anni continuativi in totale sicurezza, senza nessun consumo e spesa aggiuntiva. “Se si tratta di un flusso normale la quantità corrisponde a circa 35-40 ml, se abbondante supera i 80 ml, che rispettivamente corrisponde a una media di 2-3 fino a 5-6 cucchiai. Quello dei cucchiai è un parametro poco diffuso ma aiuta molto le mie pazienti a rendersi conto della reale quantità di flusso e a comprendere come una coppetta possa essere rimossa dopo 8-10 ore, valutando la tipologia migliore di coppette a disposizione a seconda del flusso – spiega FARRIS – Si tratta di una valida alternativa agli assorbenti, anche per le donne con flussi abbondanti, abituate a doversi cambiare almeno 4-5 volte al giorno e a sentirsi limitate nei movimenti. Raccogliere dunque e non assorbire: questa la principale differenza con gli assorbenti esterni, interni o lavabili che riserva una serie di vantaggi quali la minore necessità di cambiarsi e la mancanza di sviluppo di allergie in chi ha già avuto reazioni allergiche agli assorbenti”
7 DONNE SU 10 CHE LE PROVANO, CONTINUANO A USARLE
Lo studio di The Lancet(2) ha confermato il numero di donne che vogliono continuare a usarle dopo averle provate (7 su 10), con ancora qualche riserva sulla consapevolezza e false preoccupazioni che si sono dimostrate rare (es. l’inserimento o la rimozione, il timore di perdite o le irritazioni). “Un taboo che torna, quello legato al ciclo mestruale, con un invito a tutte le donne – a partire da quelle più famose – a voler condividere virtualmente situazioni piacevoli anche in “quei giorni” con l’hashtag #WhileBleeding,
(3) la linea di coppette mestruali compatte in silicone medicale che continua l’invito alla prova con uno sconto del 15% dal 18 maggio al 14 giugno, oltre alla donazione di 5€ per ogni prodotto venduto. Ora disponibile anche con Glovo