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 ARRIVA L’ERA DEL “PLAYING&FOODING”,

UN NUOVO MODO PER EDUCARE I BAMBINI

A MANGIARE GIOCANDO

 Studio di condotto da Meta Comunicazione su 100 nutrizionisti, psicologi e pediatri cui è stato chiesto un parere sull’importanza di una sana e corretta alimentazione nella fase di crescita dei bambini e quali sono i metodi più efficaci da utilizzare per indurli a consumare i “cibi che fanno bene”. Dall’America all’Italia, passando per il Giappone, il “Playing&Fooding” rappresenta la nuova tendenza che 2 esperti su 3 consigliano più  di libri e corsi per educare i bambini alla corretta alimentazione. Sempre più aziende di tutto il mondo puntano su “cibi da mangiare giocando”. Hanno fatto scuola le famose campagne informative e interviste on e off line di Jamie Oliver,  i corsi per chef in erba, efficaci per il 26% degli esperti, collane di libri per i piccoli (23%) e le trasmissioni televisive (41%), tanto che sempre più  prodotti diventano un gioco per educare i bambini alla sana e corretta alimentazione. Ecco allora che si diffonde una nuova tendenza, il “Playing&Fooding”, un curioso neologismo americano che caratterizza i cibi fondamentali per l’alimentazione, “vestiti” per piacere ai bambini sin dal primo assaggio (59%) e da mangiare come se si facesse un gioco (48%). Ma perche’ utilizzare il gioco per educare? Il divertimento rappresenta la più  forte fonte di apprendimento per i bambini (77%) e solo tramite questo assoceranno il cibo a qualcosa di piacevole (63%).  Questo e’ quanto emerge da un monitoraggio internazionale del fenomeno promosso da Meta Comunicazione, e condotto su 100 nutrizionisti, psicologi e pediatri cui e’ stato chiesto un parere sull’importanza di una sana e corretta alimentazione nella fase di crescita dei bambini e quali sono i metodi più  efficaci da utilizzare per indurli a consumare i “cibi che fanno bene”. Basta con le mamme tiranne che costringono i bambini a mangiare certi alimenti o quelle che inventano storielle divertenti. Per gli esperti bisogna affidarsi ai “prodotti da mangiare giocando” per educare i piccoli alla corretta alimentazione. Quali sono gli atteggiamenti dei bambini nei confronti del cibo? Molti piccoli mangiano con piacere solo cibi “sfiziosi” e mal volentieri quelli più  nutritivi, dichiara il 74% degli esperti, e quando mangiano cibi “sani” lo fanno solo se obbligati dai genitori (45%). Ma e’ solo un numero esiguo di bambini a ricevere una reale educazione alimentare che gli fa preferire gli alimenti che “fanno bene” e che consumano nelle quantita’ giuste (57%). Proprio per modificare questo approccio si diffonde in tutto il mondo una nuova tendenza, in cui il concetto di gioco diventa il vero protagonista: il “Playing&Fooding”. Un nuovo modo di educare i bambini alla corretta nutrizione, che si traduce in prodotti di qualità’ che portano avanti e danno forma a questo nuovo concetto. Il gesto del giocare coincide in questo modo con quello del mangiare, coinvolgendo i bambini in prima persona e rendendoli protagonisti della loro alimentazione (73%). Ma perché  utilizzare proprio dei prodotti che si mangiano giocando, per invogliare i bambini a mangiare anche alimenti che altrimenti rifiuterebbero? Ben il 67% di esperti nutrizionisti e psicologi sostiene che bisogna far coincidere l’alimentazione con il gioco perché ’ rappresenta l’approccio piu’ efficace, oltre che cucinare il cibo in modo creativo (27%) o raccontare delle storielle prima di proporre il piatto (18%). Ecco allora che la tendenza che in America si e’ diffusa con prodotti come “Chef Mickey’s Shaped Pasta”, la fantasiosa pasta della Disney dalle forme più  bizzarre e le “Farm Fresh Eggs”, le uova con il guscio pittato, trova una sua spiegazione scientifica: la confezione e la forma dei prodotti diventano una variabile di primaria importanza (59%) che, unita al modo di mangiare, crea un mix vincente per far affezionare i  bambini a certi alimenti (48%). Da oriente ad occidente si diffonde così  il nuovo modo di nutrirsi giocando: dal Giappone con “Pikachu’s Kamaboko”, il formaggino galleggiante con il quale i bambini giocano prima di mangiarlo, all’ Italia grazie ad alcuni prodotti tra cui “Frutti di fruttolo”, il nuovo yogurt a forma di fragola da mangiare in cinque strizzate, o il “Nesquik Go”, un modo novo di bere il latte. “I prodotti salutari e di qualità  del supermercato con confezione giocosa – dichiara il Professore e Medico Nutrizionista Pietro A. Migliaccio – rappresentano al momento la soluzione ideale per educare i bambini e per farli affezionare a certi sapori. L’industria italiana e’ tra le più avanzate in questo genere di prodotti.”  “Junk food” e i cibi sfiziosi mandati in pensione dal “Playing&fooding”, prodotti che diventano la soluzione per i disturbi alimentari dei bambini e aiutano i genitori ad educare i propri figli alla corretta alimentazione .  Quali conseguenze comporta, da un punto di vista medico-salutistico, la cattiva alimentazione in età  infantile? Il 71% degli esperti avverte: e’ in costante aumento il numero degli obesi tra i giovanissimi. In Italia i dati del Ministero della Salute indicano che all’età’ di 9 anni in città’ campione di Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria il 23,9% dei bambini e’ in sovrappeso ed il 13,6% e’ obeso. Inoltre c’e’ un aumento delle intolleranze alimentari che riguarda sempre più  bambini (47%), diventano sempre più frequenti traumi legati ad alcuni episodi di costrizione da parte dei genitori che portano dei blocchi psicologici verso certi alimenti (33%).Con questi dati diventa obbligatorio chiedersi quali siano gli errori che i genitori fanno nell’educare i propri figli alla corretta alimentazione. Dall’evitare di far mangiare ai piccoli alimenti di cui sono golosi ma che fanno male (42%) al non assecondare sempre le loro richieste (16%). Totalmente sbagliato, inoltre, costringerli in modo maldestro a consumare gli alimenti che fanno bene (31%) e proporre i cibi in maniera seriosa (11%). Quali sono, allora, gli “strumenti” che i genitori devono utilizzare per evitare tutto ciò? Gli esperti suggeriscono di scegliere dei prodotti con i quali sia piu’ facile trasformare la nutrizione in un gioco (73%), diventando un approccio alternativo e una nuova tendenza in grado di sostituire i vecchi stratagemmi adottati dai genitori tra cui raccontare delle storielle prima di proporre il cibo da mangiare (18%) o far abituare il bambino a certi sapori proponendoglieli sempre (9%). Una nuova tendenza quella del “Playing&Fooding” che, come afferma il Dottor Andrea Strata, professore di nutrizione clinica all’Universita’ di Parma, “risolve il problema di proposizione del cibo per il genitore iper impegnato che così ’ non deve imboccare il bambino, educandolo in questo modo all’autonomia alimentare”.

 

Fonte: Valerio L’Abbate-BocconiTrovato&Partners- Milano – tel.    +39.0220404212

 

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