L’arnica montana è una pianta officinale che cresce spontaneamente in montagna. Le popolazioni dell’arco alpino europeo da sempre la conoscono come rimedio naturale soprattutto per i traumi e i dolori muscolari e articolari. Dioscoride, medico e farmacista vissuto ai tempi di Nerone, la chiamava “alcimos”, termine greco che significa “salutare”.
Negli ultimi tre decenni la ricerca scientifica ha identificato le sostanze attive contenute nei fiori di arnica e condotto diverse indagini sulle loro attività farmacologiche. I suoi fiori di colore giallo-arancione, simili a grandi margherite, vengono utilizzati per ottenere prodotti a uso medicinale.
Proprietà dell’arnica montana
Le proprietà dell’arnica montana sono numerose, tanto che può vantare di essere una delle erbe più utilizzate da secoli per la preparazione di rimedi omeopatici e fitoterapici. La sua azione antinfiammatoria è nota, così come le proprietà antimicrobiche, antinevralgiche, analgesiche e soprattutto anti-traumatiche in caso di contusioni e dolori. Le sostanze che la caratterizzano maggiormente sono i lattoni sesquiterpenici: fra questi, si attribuiscono proprietà analgesiche e antinfiammatorie all’elenalina e, in misura minore, alla diidroelenalina.
Oltre ai lattoni, sono state identificate finora circa 150 sostanze terapeutiche attive presenti nell’arnica, quali flavonoidi, oli essenziali, carotenoidi e acido caffeico. Come soluzione naturale efficace soprattutto per il trattamento di infiammazioni, dolori muscolari e contusioni, l’arnica si trova in commercio in forma di gel, pomate, creme, cerotti antidolorifici, compresse o tisane. Inoltre, le vengono attribuite proprietà antibiotiche.
Applicata sulla pelle viene utilizzata proprio per ridurre dolore e gonfiore, per esempio in presenza di slogature e problemi di artrite, disturbi ai muscoli e alle cartilagini, acne, punture di insetto e labbra screpolate. L’arnica è anche un ingrediente di tonici per capelli e preparati anti-forfora. In forma di prodotti da assumere per via orale viene invece proposta contro mal di gola, flebite superficiale e fastidi alle gengive associati all’estrazione dei denti del giudizio. Tuttavia, un serio ostacolo allo sviluppo di medicinali a base di arnica è la tossicità della pianta se ingerita, in particolare dell’elenalina. L’uso topico esterno non presenta invece particolari controindicazioni, salvo la raccomandazione di non utilizzarla su cute lesa o ferite sanguinanti.
Attenzione
L’assunzione di arnica è sconsigliata sia durante la gravidanza che durante l’allattamento, in caso di sindrome dell’intestino irritabile, ulcere gastrointestinali, malattia di Crohn o altri disturbi gastrointestinali e in caso di battito cardiaco accelerato, di pressione alta e di interventi chirurgici programmati. In tali casi e in presenza di dubbi sulla sicurezza della sua assunzione è bene chiedere consiglio al proprio medico.
Dr. Andrea Pitrelli
Farmacista antroposofo
Farmacia Duomo – Milano
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