L’Italia è uno dei Paesi con la più bassa percentuale di mortalità e morbilità neonatale e di mortalità materna in gravidanza e durante il travaglio Novità in Sala parto.
Questo primato è dovuto a una serie di controlli che in Italia vengono eseguiti durante la gravidanza e che permettono di ridurre al minimo la possibilità che qualcosa vada storto.
Novità in Sala parto
A inizio gravidanza si eseguono soprattutto gli esami per individuare il gruppo sanguigno, il fattore rh e la presenza di anticorpi contro infezioni come toxoplasmoni rosolia e citomegalovirus: questo permette di monitorare la presenza degli anticorpi e di far eseguire alle pazienti una corretta profilassi per evitare in caso di negatività di contrarre le infezioni che potrebbero risultare fatali per il feto e nel caso del gruppo sanguigno permettono anche di verificare la presenza di un rh positivo o negativo.
A questo proposito si è da qualche anno anticipata a 28 settimane la profilassi anti rh nelle madri rh negative che potrebbero partorire un feto rh positivo con conseguenze drammatiche per una eventuale successiva gravidanza, profilassi che un tempo si eseguiva entro 72 ore dal parto.
Da circa un anno a questa parte si è anche inserita a 28 settimane la profilassi per la pertosse neonatale: la vaccinazione viene effettuata alla mamma che crea anticorpi che passano attraverso la placenta al bambino e lo proteggono nei primi mesi di vita da questa infezione in attesa che venga vaccinato lui direttamente.
Sempre in questo periodo si svolge anche il test per la diagnosi di diabete gestazionale: la famigerata curva glicemica.
La mamma che soffre di diabete gestazionale deve iniziare subito una dieta ipocalorica e adeguata attività fisica per evitare eccessiva crescita fetale e il rischio che il bambino possa soffrire di crisi ipoglicemiche post natali.
Tale esame si effettua solo in caso di familiarità per il diabete o storia nella paziente di diabete pregresso o in caso di eccessivo incremento ponderale o in caso di feti che presentano una alterata curva di crescita.
Alla 36a settimana di gestazione da alcuni anni si effettua il tampone materno vagino-rettale per la ricerca dello streptococco beta emolitico.
Tale germe se presente nella mamma può essere trasmesso al bambino al momento del parto e provocargli gravi infezioni tra cui la cheratite è una delle più insidiose.
In questi casi una corretta profilassi antibiotica al momento del parto annulla tutti i rischi.
Sempre da alcuni anni si sono iniziati ad eseguire i monitoraggi del termine consistenti in un tracciato del cuore del bambino e una valutazione del liquido amniotico presente nell’utero materno che permettono di prevedere con buona approssimazione il rischio che il feto vada incontro ad una sofferenza fetale.
Confrontandoci con gli altri Paesi devo dire che il nostro è uno dei sistemi sanitari che offre più servizi e tutele alle gravide e ai nascituri consentendoci di ridurre al minimo le complicanze.
Dottor Cristiano Messina
Studi Medici Vercelli
Corso Vercelli 7 – Milano
www.studimedicivercelli.it
Tratto da:
Milano 24orenews Roma 24orenews