Tratto da Italiadagustare magazine – gennaio2015
Oggi, nel nostro “Salotto in cucina”, è venuto a trovarci il Prof. Willy Pasini, noto psichiatra, sessuologo, scrittore di successo, acuto osservatore di come è cambiato il rapporto di coppia in questi ultimi decenni. Pochi però sanno che è un “amante” della buona tavola…
Intervista di Milena Passigato
Professore, la passione per i piaceri della tavola l’hanno portata a diventare membro dell’Accademia Italiana della Cucina. Quali sono gli obiettivi di questa associazione?
L’Accademia Italiana della Cucina è nata negli anni ‘50 da un’idea di Orio Vergani con il proposito di salvaguardare le tradizioni delle cucine regionali e valorizzare le ricette e i prodotti locali. Oggi conta più di 5.000 soci ed ha una propria rivista interna, “Civiltà della tavola”, organo di informazione non solo sulle attività dell’Accademia ma anche sui temi più attuali di carattere culturale e gastronomico. Io faccio parte della sezione di Ginevra perché l’Accademia valorizza anche all’estero la tradizione culinaria italiana.
Parliamo di lei: il suo piatto preferito?
Lo zabaione come lo faceva mia nonna paterna che miscelava zucchero e uova a mano e non usava il frullatore elettrico come fanno oggi. Così era molto più buono!
Un ristorante che le è rimasto nel cuore e che consiglierebbe?
Ne vorrei citare due. Uno è a Ginevra e si chiama Il Mirtillo. Il proprietario è molto attento alla qualità al punto che alcuni ingredienti li fa venire direttamente dall’Italia, come ad esempio il basilico da Prà, in Liguria, per fare il pesto genovese oppure la burrata da Andria in Puglia. L’altro ristorante che sicuramente consiglierei si trova in Italia a Rovato, in provincia di Brescia, e si chiama l’Albereta. Ai fornelli c’è lo chef pluristellato Gualtiero Marchesi e l’ideale è andarci in buona compagnia: ci sono infatti delle stanze dove si può bere il vino della meditazione e se il cielo è stellato è possibile aprire il tetto e godersi lo spettacolo!
Nel 1994 lei ha scritto un libro illuminante: “Il cibo e l’amore”. Perché da sempre esiste questo connubio indissolubile tra eros e cibo?
Spesso le persone vengono descritte con aggettivi che appartengono al mondo degli alimenti. Per esempio, potrei dire di una mia amica che ha i capelli dorati come il grano, gli occhi nocciola, la pelle di pesca e le labbra come delle susine. E poi, se c’è il giusto feeling, il passaggio dalla tovaglia alle lenzuola può essere molto breve!
Spesso si sente parlare di cibi afrodisiaci, ma esistono davvero cibi capaci di accendere la passione? Quali sono?
Ci sono alimenti considerati afrodisiaci per la loro forma che richiama le fattezze degli organi sessuali: è il caso delle carote e degli asparagi per l’uomo e delle ostriche e del fico per la donna. Altri alimenti sono considerati afrodisiaci per la loro funzione, come nel caso del corno di rinoceronte, dei baffi di tigre o della pinna di pescecane: chi li mangia è convinto di fare proprie anche le qualità di forza e coraggio di questi animali. Poi ci sono i veri afrodisiaci legati all’aspetto biologico, come per esempio il tartufo che contiene testosterone oppure il pesce di mare ricco di numerosi principi nutritivi utili al benessere psicofisico e anche sessuale. Infine alcuni vegetali come lo zenzero o il peperoncino sono noti per la loro funzione stimolante.
E il vino che ruolo ha?
Il vino è un “solvente del Super-Io” e quindi ha la caratteristica di favorire gli incontri sociali e amorosi. Il problema è che mia moglie preferisce il Sassicaia mentre io un buon Amarone tipo Urlo!
Il cioccolato possiamo considerarlo un afrodisiaco?
Io più che un afrodisiaco lo considero un metadone dell’amore perché contiene la feniletilamina, una sostanza che noi produciamo quando siamo innamorati e quindi è un ottimo sostituto del partner alla fine di un amore. Più che un afrodisiaco quindi lo definirei un cibo consolatore.
Come dovrebbe essere il menù ideale per una cena romantica?
Comincerei con un antipasto a base di ostriche e spumante o in alternativa un buon prosecco. A seguire, come primo piatto, polenta con tartufo. In base a studi fatti su cavie la polenta risulta essere molto più stimolante di pasta o riso. Come secondo piatto pesce di mare con un contorno di verdura. E infine come dessert una torta di albicocche. Le albicocche sono una buona fonte di arginina, una sostanza che veniva usata per sostenere l’erezione prima che venisse scoperto il Viagra, nel 1996.
Se dovesse invitare una donna a cena sceglierebbe il ristorante in cui si mangia meglio o dove c’è più atmosfera?
Un’inchiesta che feci qualche anno fa su un campione di 5.000 persone europee mostrava che mentre gli uomini sono più sedotti dalla qualità di cibo e vino per le donne è più importante l’ambiente, il ristorante e la conversazione.
E per concludere una curiosità: può il modo di mangiare di una persona essere rivelatore del suo modo di fare l’amore?
Certamente sì, il corpo non mente. Se ad una cena romantica lui o lei guarda nel piatto piuttosto che negli occhi del partner, molto probabilmente non ci sarà un gran dopocena! Ma ci sono altri indizi interessanti. Molti uomini voraci lo sono sia a tavola che a letto… la donna è avvisata! Dall’altra parte una donna che non ama le salse potrà essere poco disponibile agli aspetti più ludici del sesso! O ancora, il tagliare la carne in piccoli pezzi tutti uguali può indicare un tratto ossessivo che limiterà molto la capacità di lasciarsi andare!