La sicurezza sul lavoro, si sa, è una tematica di grandissima importanza e, al contempo, assai vasta: i rischi che possono interessare il lavoratore e che possono dunque favorire l’insorgere di infortuni o malattie professionali sono molto numerosi e variano, ovviamente, in relazione al tipo di attività svolta.
Agenti inquinanti, un nemico che non si può sottovalutare
Una delle minacce più subdole è senz’altro l’esposizione ad agenti inquinanti, e se si afferma questo è per molteplici ragioni: per la potenziale pericolosità di diverse tipologie di sostanze, certamente, ma anche perché esse sono visivamente impercettibili e gli effetti negativi che possono causare tendono a manifestarsi solo nel lungo periodo, anche a distanza di molti anni.
Chiaramente, è fondamentale che un’azienda adotti tutte le misure necessarie per proteggere i lavoratori da questi pericoli, ad esempio prevedendo, per gli stessi, l’obbligo di utilizzare appositi DPI, Dispositivi di Protezione Individuale, oppure rendendo salubri gli ambienti tramite l’uso di impianti di aspirazione di livello professionale, come quelli visionabili nel sito www.depureco.com.
Ma come si possono conoscere i valori limite di esposizione sul luogo di lavoro per quel che concerne le diverse tipologie di inquinante? Quest’informazione è alla portata di chiunque, anche di chi non è un professionista specializzato in sicurezza sul lavoro, andiamo dunque a scoprire come individuarla.
La norma di riferimento: il D.Lgs. 81/2008
Chi ha familiarità con la disciplina giuslavorista sa bene che la legge di riferimento in materia di sicurezza sul lavoro è il D.Lgs. 81/2008, con cui si è attuato l’art.1 della Legge n.123 del 3 agosto 2007, dedicata appunto a “tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Questa normativa, integralmente consultabile anche online, abbraccia l’argomento a 360 gradi, fornendo indicazioni specifiche su tutto ciò che concerne la tutela della salute dei lavoratori, in relazione ai più disparati aspetti.
Nei vari articoli che la contraddistinguono i riferimenti agli agenti inquinanti e alle contromisure da adottare per tutelare la salute sono svariati, tuttavia è presente una dettagliata scheda tecnica in cui sono forniti dei dati molto precisi.
Tale documento corrisponde esattamente all’allegato XXXVIII della suddetta Legge, di cui è parte integrante, denominato appunto “Valori limite di esposizione professionale”.
Le informazioni indicate nell’allegato XXXVIII
L’allegato in questione propone un elenco completo di tutti i possibili inquinanti ed indica, per ognuno di essi, i valori limite di esposizione sia a breve termine, ovvero, come specifica la stessa Legge, circa 15 minuti, che per un lasso temporale di 8 ore, ovvero l’orario giornaliero di lavoro tipico di un dipendente con un impiego full-time.
Ad esempio per l’Etilbenzene, composto chimico organico che può avere azioni irritanti per gli occhi e le vie respiratorie e che, in determinati casi, può considerarsi perfino cancerogeno, la norma prevede come soglia massima una quantità di 884 mg/m³ per le esposizioni a breve termine e di 442 mg/m³ per le esposizioni protratte per 8 ore.
Conoscere la disponibilità di questo documento, che è come detto parte di una Legge molto nota ed importante, può essere utilissimo laddove si avesse un qualsiasi tipo di dubbio circa la salubrità di un determinato ambiente lavorativo.