immagine Self Portraits
Immagine Self Portraits

Roma. Su iniziativa di Pier Luigi Berto, docente di disegno presso l’Accademia di Belle Arti di Roma (in via Alberto Ferrero 23), e con il patrocinio  dell’Accademia stessa, saranno esposti 70 autoritratti realizzati su carta secondo varie tecniche quali punta metallica, fusaggine, grafite, sanguigna, contè, inchiostri, ma tutti rigorosamente “dal vero”, cioè disegnati guardandosi allo specchio. 

In mostra anche tre opere di Pier Luigi Berto, Luca Coser e Nicola Spezzano, docenti presso l’Accademia di Roma.

Molti sono gli interrogativi e le riflessioni che suscita la mostra: L’operazione che Pierluigi Berto propone a se stesso e ai suoi allievi attinge a un inesauribile repertorio di significati e di valori simbolici, alle radici profonde della conoscenza di sé e della rappresentazione artistica: come leggiamo e imitiamo noi stessi? Qual parte di noi eleggiamo a nostro canone? Quale espressione ci identifica? Quale sguardo volgiamo al mondo e con quale sguardo ci percepiamo e autorappresentiamo? Il ritratto è, essenzialmente, impostura e verità profonda del nostro essere.” nota Costanza Barbieri.

E spiega Pier Luigi Berto: “Il tema dell’autoritratto è caro a tanti artisti, da Dürer a Hockney, da Morandi a Kentridge, da Balthus a Freud, solo per citarne alcuni. Molti, per altro, hanno affrontato tale cimento più volte, nelle diverse età della vita. Sì, perché di cimento si tratta: fare pace con la propria immagine non è semplice.”

Aggiunge Marco Nocca: “Guardare se stessi come se si stesse guardando un altro, affidando alla neutralità dello strumento disegnativo l’esplorazione del pianeta Io.”

Mentre Carlo Bozzo osserva: “È curioso che, ad un certo momento, sono i fruitori a divenire specchio: nel gradire un autoritratto, nell’osservare la corrispondenza dei tratti con l’autore, si diventa supplenti dello strumento specchio, si fruisce dell’opera attraverso uno sorta di sguardo riflettente.

E infine Daniela Polese: “ Cerca l’artista, guardando il proprio volto, quel momento in cui si riconobbe per la prima volta? Con dolore o con gioia ha la sapienza di andare oltre la figura percepibile dalla rètina, per trovare l’espressione della propria immagine interiore o, a volte, della propria perdita di essa. “

Alla realizzazione del catalogo partecipano, con note critiche, alcuni docenti dell’Accademia stessa: Costanza Barbieri, Pier Luigi Berto, Carlo Bozzo, Marco Nocca; inoltre un testo della psichiatra Daniela Polese; mentre la veste grafica è curata da Alessio Narcisi.

Info :  www.spazio23.it

 

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