QUANDO LA FOTOGRAFIA CAMBIÒ L’ARTE, ALLA PINACOTECA ZUST DI RANCATE
Rancate (Mendrisio), Canton Ticino – Svizzera
Venerdì 18 ottobre, ore 11.00 Pinacoteca cantonale Giovanni Züst. A cura di Matteo Bianchi in collaborazione con Mariangela Agliati Ruggia ed Elisabetta Chiodini Quanto può influire un’invenzione tecnica sul modo in cui guardiamo il mondo? Cosa è accaduto alla pittura e alla scultura quando, a metà Ottocento, la fotografia arriva a sconvolgere il concetto stesso di arte, come da secoli lo si era inteso?
Cosa ne è dell’opera d’arte ‘nell’epoca della riproducibilità tecnica’, arrivata oggi alle estreme conseguenze, in un mondo in cui siamo sommersi dalle immagini?
È nota la frase di Paul Gauguin: ‘Sono entrate le macchine, l’arte è uscita… Sono lontano dal pensare che la fotografia possa esserci utile’. Un pregiudizio aleggiò infatti per molti decenni nei confronti della nuova tecnica: con l’arte si crea, con la fotografia si riproduce solo meccanicamente. Essa darà invece origine a un nuovo modo di rapportarsi al reale e molti saranno i pittori che sapranno farne un uso originale.
La mostra propone un confronto serrato e stimolante tra fotografie, dipinti, incisioni, disegni, libri, permettendo di ricostruire il processo creativo seguito dagli artisti e di comprendere come quella di metà Ottocento fu una vera e propria rivoluzione, senza ritorno, nel modo di vedere la realtà e di diffondere conoscenze e informazioni.
Ed è a uno straordinario artista che di questa transizione fu protagonista, Jean-Baptiste Camille Corot, che viene riservato un omaggio particolare, con una suite d’eccezione di suoi cliché-verre, punto di trasmutazione tra fotografia e arte figurativa. Oggi rarissimi, sono letteralmente ‘immagini di vetro’, visioni dal grande fascino.
Attorno, sfilano opere di pittori attivi tra Arras, Barbizon e Fontainbleau. La mostra presenta inoltre una ricca carrellata di lavori dei più noti artisti ticinesi e italiani dell’epoca: Fontanesi, Carcano, Induno, Faruffini, Dell’Orto, Michetti, Pellizza da Volpedo e Morbelli, solo per citarne alcuni.
Tre approfondimenti sono inoltre dedicati a Luigi Rossi, Filippo Franzoni e ai Vela, Vincenzo, Lorenzo e Spartaco. Un’apposita sezione, infine, documenta tecniche e strumenti a supporto della riproduzione delle immagini: macchine fotografiche e lastre d’epoca, stereoscopio, pietra litografica, tavola silografica, rame.