Opera a Torino

Opera a Torino, uno spettacolo per gli occhi e per il palato, la cucina di chef Sforza sorprende per creatività e originalità degli accostamenti

L’operosità è la qualità che ha reso grande e famosa Torino nel mondo, accanto a questa, l’altra cifra che qualifica il Dna della città è sicuramente la creatività.

Stefano Sforza Chef Opera Torino foto di Chiara Schiaratura

Queste due caratteristiche si fondono in modo armonico e trovano, nell’ex refettorio ottocentesco del Santuario di Sant’Antonio da Padova, il luogo perfetto dove sublimarsi.

Stiamo parlando del ristorante Opera, un luogo in cui l’atmosfera calda, regalata dai mattoni a vista e dalle volte a botte, fa da perfetta cornice allo spettacolo di estro, manualità, laboriosità, ma pure eleganza e genialità messe in scena dallo chef Stefano Sforza, dalla sua brigata, oltre che dal lavoro di un ottimo sommelier e dalle garbate attenzioni del personale di sala.

Animella, zucca, lampone Opera Torino foto di Chiara Schiaratura

Un mix che diventa spettacolo per gli occhi e per il palato, e che trova nei menù proposti, una cucina in grado di sorprendere e conquistare i più sofisticati e curiosi gourmand.

L’eccellenza delle proposte prende forma dentro ad una cucina a vista su due lati che permette agli ospiti di farsi rapire dall’attività creativa dello chef e dei suoi collaboratori che traduce in pratica in modo plastico il concetto di “fare” racchiuso in Opera.

Gli ambienti confortevoli ed accoglienti sono frutto di uno studio congiunto dello chef e della proprietà, la famiglia Cometto, da anni impegnata nella ristorazione.Rapa rossa, yogurt, cocco Opera Torino foto di Chiara Schiaratura

Così, il verde oliva che fa da sfondo alla sala superiore, il cacao delle poltroncine ed il miele del parquette risultano i toni più indicati a donare quel calore in grado di preparare alla sublime esperienza gustativa.

Chef Sforza propone una cucina netta, definita ed incentrata sul sapore, risultato di anni di affinamento che lo hanno portato a prediligere l’essenzialità dei piatti, a snellire e a lasciare gli ingredienti indispensabili alla preparazione ed i sapori che esprimono la sua filosofia.

Tutte le proposte, sia alla carta che nei menù hanno come fil rouge la territorialità, a partire dalle verdure acquistate dai contadini di fiducia o prodotte direttamente nell’orto dell’Azienda Agricola della famiglia Cometto.

Oltre alla proposta alla carta, è possibile scegliere tra due menù che seguono la stagionalità e che cambiano ogni 3-4 mesi senza essere però completamente rivisti.

Uno vegetariano, ma precisa Sforza – non richiesto solo da vegetariani – dove lo chef gioca con tutti i tipi di cotture e di consistenza degli ortaggi.

Raviolo di anacardo, alkekengi, Oabika Opera Torino foto di Chiara Schiaratura

Un menù per tutti coloro che vogliono andare oltre il concetto di verdura ed apprezzare tutti i possibili sviluppi.

L’altro menù, “Opera”, prende il nome dal ristorante ed è il manifesto creativo di chef Sforza, con accostamenti tra sapori tradizionali ed altri più piccanti ed agrumati che richiamano accenti asiatici.

Territorialità, innovazione e concretezza sono valsi a Sforza il premio Chef Emergente dell’Anno agli Awards 2020 di Food and Travel Italia, mentre è del marzo 2022 la nomina di Carlo Salino quale Miglior Sommelier d’Italia da parte di Identità Golose.

A chiudere il cerchio, che riserverà sicuramente presto altre grandi soddisfazioni, l’ingresso da aprile 2022 di Opera nella prestigiosa selezione della Guida Michelin.

Ristorante Opera Torino

 

Ristorante OPERA
Via Sant’Antonio da Padova, 3
Torino
www.operatorino.it

ALESSANDRO SARTORE
Servizio a cura di Alessandro Sartore
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