Elvis Week 8 16 Agosto Usa

In occasione della prima “Elvis Week” virtuale in programma dall’8 al 16 agosto 2020Visit The Usa propone un itinerario tra le destinazioni americane dove è nato il rock-and-roll e molte altre forme artistiche come il jazz, l’hip-hop e la casa discografica Motown.
Dopo una tappa a Memphis per celebrare Elvis Presley nell’anniversario della sua morte, il viaggio esplora la ricca eredità musicale degli Stati Uniti, che culmina in un mix unico di suoni e innovazione impossibile da trovare altrove:

  • Memphis, Tennessee – Rock ‘n’ Roll
  • Detroit, Michigan – Motown
  • Miami, Florida – Latin Pop/Salsa
  • Chicago, Illinois – Il Blues
  • Nashville, Tennessee – Country
  • New York City, New York – Hip Hop
  • New Orleans, Louisiana – Jazz
  • Los Angeles, California – Pop, Rap, and Rock

 Pochi paesi hanno contribuito alla nascita di tanti generi musicali come gli Stati Uniti, dall’eco delle chitarre blues a Chicago alle sonorità soul rock-n-roll provenienti dai locali di Beale Street, Memphis. Qui l’eredità di una delle più grandi icone della storia della musica è più viva che mai a Graceland, dove dall’8 al 16 agosto si svolgerà la prima Virtual Elvis Week di sempre, per celebrare la storia e l’eredità di Elvis Presley, the “King of Rock ‘n’ Roll™”, in memoria dell’anniversario della sua morte avvenuta il 16 agosto 1977.
Anche per tutti gli appassionati che non riusciranno ad essere a Memphis quest’anno, sarà possibile seguire tutte le attività dell’evento a distanza, grazie al gruppo Facebook privato e alla diretta streaming della Candlelight Vigil 2020 (disponibile gratuitamente su Graceland.com). Per rendere omaggio alla ricca storia musicale degli Stati Uniti, Visit The Usa propone un itinerario tra le destinazioni dove è nato il rock-and-roll e tantissime altre forme artistiche come il jazz, l’hip-hop e la casa discografica Motown, che culminano in un mix unico di suoni e innovazione impossibile da trovare altrove.

Memphis, Tennessee – Rock ‘n’ Roll

La scena musicale di Memphis ha inizio a metà del diciannovesimo secolo, quando i musicisti afroamericani che viaggiavano lungo il fiume Mississippi si fermavano qui per esibirsi. Oggi la famosa Beale Street è sede di numerosi music club ed è diventata un luogo storico riconosciuto a livello nazionale. Moltissimi musicisti di fama mondiale hanno iniziato proprio qui, tra cui Aretha Franklin, B.B. King e Roy Orbison. Il Sun Studio, dove molti artisti, incluso Elvis Presley, hanno registrato i loro primi dischi, è ancora aperto per visite turistiche.

La playlist Spotify di Visit The USA dedicata a Memphis è disponibile a questo link.

Detroit, Michigan – Motown

Sede di quattro case automobilistiche statunitensi, Detroit è stata soprannominata “Motor City”, e successivamente la sua musica ha acquisito il nome di “Motown”. Negli anni ’60, Barry Gordy Jr. fondò la Motown Records, la prima casa discografica di proprietà afroamericana che produceva musicisti afroamericani, tra cui Stevie Wonder, The Jackson 5, The Temptations e The Supremes. Il suono della Motown ha portato al crossover della musica soul e rhythm afroamericana e della musica blues nella cultura popolare. I visitatori possono approfondire l’evoluzione di questo genere musicale al The Motown Museum di Detroit, un ex studio di registrazione della Motown, conosciuto come “Hitsville USA”.

La playlist Spotify di Visit The USA dedicata a Detroit è disponibile a questo link.

Miami, Florida – Latin Pop/Salsa

Culla di molteplici culture, ognuna con i suoi ritmi e stili musicali, Miami è soprannominata “Capitale dell’America Latina”. Dal merengue domenicano alla cumbia colombiana, fino alla samba brasiliana, i tradizionali ritmi latini si uniscono e prosperano in questa città piena di musica. Se il jazz cubano influenzò notevolmente le grandi band negli anni ’30 e ’40, la musica latina fece il suo vero ingresso nella cultura popolare negli anni ’80, con la musica di Gloria Estefan e dei Miami Sound Machine, a base di dance music e ballate in spagnolo e in inglese.

La playlist Spotify di Visit The USA dedicata a Detroit è disponibile a questo link.

 Chicago, Illinois – Il Blues

Il blues si è sviluppato verso la fine del XIX secolo come espressione dell’esperienza afroamericana, ed è stato influenzato dai canti di lavoro, dagli spirituals e dalle ballate in rima. Durante la Prima Guerra Mondiale, quando gli afroamericani del sud rurale iniziarono a spostarsi verso nord in cerca di lavoro e nuove opportunità, portarono con sé la loro musica. Questa grande migrazione portò molti musicisti blues (tra cui Muddy Waters nel 1943) nella città di Chicago, dove trovarono un ambiente stimolante e incoraggiante per la loro arte. I nightclub rumorosi rendevano necessari suoni amplificati, quindi i musicisti passarono alle chitarre elettriche per essere sentiti. Al nightclub Kingston Mines i visitatori possono ancora vivere l’originale atmosfera del blues di Chicago.

La playlist Spotify di Visit The USA dedicata a Chicago è disponibile a questo link.

Nashville, Tennessee – Country

Nashville è una città che ha costruito le sue fondamenta sulla musica; quest’ultima è diventata il filo conduttore che collega la vita e l’anima della città e della sua gente. Conosciuta come la “Music City” americana, Nashville è la capitale della musica country e la sede della Country Music Hall of Fame, delle chitarre Gibson, del Grand Ole Opry, del Ryman Auditorium e di diverse etichette discografiche. Negli anni ’40 e ’50, moltissimi musicisti bluegrass come Bill Monroe e Lester Flatt & Earl Scruggs si trasferirono qui per esibirsi e registrare le proprie canzoni. Le performance trasmesse in televisive hanno contribuito a diffondere la popolarità del bluegrass e della musica country come li conosciamo oggi. Artisti ormai celebri come Dolly Parton, Tim McGraw, Kenny Rogers e Taylor Swift hanno iniziato le proprie carriere dalla Music City. A Nashville la musica dal vivo è dappertutto, per cui anche se non si riesce a trovare un posto al Ryman, basta entrare in uno dei tantissimi “Honky Tonk” bar sulla Broadway, dove si esibiscono sia cantanti affermati che emergenti, per immergersi nella vibrante cultura musicale della città.

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New York City, New York – Hip Hop

Prima di diventare il fenomeno mondiale che è oggi, la musica hip hop è nata tra le strade del Bronx alla fine degli anni ’70. Ai grandi street party, i DJ si sfidavano in vere e proprie competizioni musicali, ruotando e scratchando i dischi soul e funk, mentre improvvisavano rime provocatorie con ritmi incalzanti. Il rap è oggi una delle principali caratteristiche distintive della maggior parte della musica hip hop; è ricco di immaginazione, creatività e metafore, spesso accostati a temi di giustizia sociale. I progressi tecnologici col tempo hanno permesso a celebri DJ come Afrika Bambaataa, DJ Kool Herc e Grandmaster Flash di campionare suoni e creare ritmi complessi con batterie elettroniche e loop per accompagnare i parolieri di New York.

La playlist Spotify di Visit The USA dedicata a New York è disponibile a questo link.

New Orleans, Louisiana – Jazz

La ricca storia di New Orleans è fortemente influenzata dalle molteplici culture che l’hanno dominata negli ultimi 300 anni. Le influenze francesi, spagnole, irlandesi, americane, africane e caraibiche hanno lasciato il segno nel cibo, nell’architettura, nelle tradizioni e ovviamente anche nella musica della città. Considerata la culla del jazz, New Orleans è stata l’unica città del Nord America a permettere agli schiavi neri di riunirsi e suonare pubblicamente la loro musica nativa. Da questi incontri ha avuto origine una nuova musica autoctona, nata dalla combinazione di ritmi africani, canzoni popolari dei neri in schiavitù e la musica delle bande di ottoni degli europei. Proprio perché nate in un contesto di schiavitù e sottomissione, tutte le forme di jazz hanno da sempre come comune denominatore l’idea di libertà. In questo ambiente è cresciuto Louis Armstrong, che ha poi portato il suo talento unico in moltissime città degli Stati Uniti del nord, dove ha influenzato innumerevoli musicisti nel jazz e oltre.

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Los Angeles, California – Pop, Rap, and Rock

Los Angeles è la dimora di numerose star della musica, compositori e case discografiche, come la Capitol Records, il cui famosissimo edificio svetta appena fuori dallo skyline di Los Angeles. Poiché rappresenta il centro indiscusso dell’industria dell’intrattenimento globale, tutti gli stili musicali sono fioriti e hanno trovato il proprio compimento proprio nella città degli angeli. Dal jazz di Charles Mingus, al surf rock di The Beach Boys, al rock psichedelico di Jim Morrison e dei The Doors. Per non parlare dell’hard rock di band come Van Halen e Guns N ‘Roses e dell’enorme influenza del gangster rap di N.W.A, Snoop Dogg, Tupac e Cypress Hill. Tra le tante esperienze musicali che si possono vivere nella città, si può ascoltare anche musica classica nell’iconica Walt Disney Concert Hall e nei numerosi locali all’aperto della città, come l’Hollywood Bowl.

La playlist Spotify di Visit The USA dedicata a Los Angeles è disponibile a questo link.

VISIT THE USA:

Visit the USA ispira i viaggiatori a scoprire la ricchezza culturale e l’eccezionalità delle esperienze di viaggio che solo gli States possono offrire. Come estensione di Brand USA, organizzazione di promozione turistica per gli Stati Uniti, Visit the USA accompagna i viaggiatori in viaggi indimenticabili attraverso gli Stati Uniti con uno storytelling coinvolgente e itinerari che sono in grado di soddisfare tutti gli interessi. Utilizzando la leva dell’intrattenimento per mostrare attrazioni uniche, appassionati viaggi on the road ed esperienze tematiche che spaziando dalla musica e dall’arte fino alla gastronomia, all’avventura e molto altro, Visit the USA offre una guida innovativa e una ulteriore risorsa per il consumatore, a cui vengono segnalate le migliori promozioni stagionali.

Per maggiori informazioni sugli Stati Uniti e sulla sconfinata varietà di esperienze di viaggio e offerta culturale, sono disponibili il sito internet dedicato Visittheusa.com e i canali social di Visit The USA Facebook, TwitterInstagram

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