Dazi Usa vino

Dop economy CiaDazi Usa vino: un accordo che non convince

I dazi Usa sul vino rischiano di compromettere uno dei settori di punta del Made in Italy. L’accordo siglato tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi al 15%, presentato come un’intesa strategica, sembra invece favorire il comparto automotive europeo, sacrificando l’agroalimentare italiano. Secondo Cia – Agricoltori Italiani, questo compromesso potrebbe costare caro al nostro Paese: l’export agroalimentare verso gli Usa, che nel 2024 ha raggiunto i 7,8 miliardi di euro, è ora esposto a gravi perdite, soprattutto nel vino, simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo.

Dazi Usa vino: l’allarme di Cia-Agricoltori Italiani

Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, è netto: La perdita di competitività ridurrà drasticamente le nostre quote di mercato negli Stati Uniti, in particolare nel vino. Serve monitorare con attenzione anche le facilitazioni concesse alle importazioni agricole Usa: senza reciprocità nelle regole commerciali, l’accordo diventa inaccettabile”. L’impatto economico rischia di essere significativo: dazi e fluttuazioni del cambio euro-dollaro faranno aumentare i costi per le imprese, erodendo i margini di profitto. Le aziende potrebbero essere costrette a rialzare i prezzi o a ridurre la propria presenza oltreoceano. Un danno che coinvolgerebbe anche l’occupazione e l’intera filiera agroindustriale.

Dazi Usa vino: i territori più a rischio

Il mercato statunitense è oggi il principale sbocco per il vino italiano, con 1,9 miliardi di euro di fatturato nel 2024. Alcuni territori sono particolarmente esposti:

  • Vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia: 48% dell’export totale, pari a 138 milioni di euro.
  • Vini rossi toscani Dop: 40%, 290 milioni.
  • Vini rossi piemontesi Dop: 31%, 121 milioni.
  • Prosecco Dop: 27%, 491 milioni.

Questi numeri mostrano quanto la stabilità delle relazioni commerciali internazionali sia vitale per le nostre eccellenze.

Dazi Usa vino: le richieste dell’Italia

Per Cia-Agricoltori Italiani, è urgente un’azione politica forte. Le richieste al Governo e alle istituzioni europee sono chiare:

  • Rinegoziare l’accordo per garantire equità e tutela del Made in Italy.
  • Prevedere sostegni e indennizzi per le imprese colpite.
  • Difendere la reciprocità commerciale come principio imprescindibile.

Non possiamo accettare un’intesa che, nei fatti, rappresenta una resa agli Stati Uniti – conclude Fini –. Servono subito risposte concrete per proteggere export e occupazione”.

Dazi Usa vino: un tema centrale anche per Milano

Per Milano e la Lombardia, cuore dell’export vitivinicolo e agroalimentare, i dazi Usa sul vino non sono solo un problema di settore, ma una questione economica cruciale.
La città, sede di consorzi, aziende e manifestazioni internazionali dedicate al vino, guarda con crescente preoccupazione agli sviluppi dell’accordo. Difendere il vino italiano significa proteggere una filiera che unisce tradizione, lavoro e identità. Una sfida che riguarda non solo i produttori, ma l’intero sistema Paese.

Articolo precedenteVisite guidate San Carlone: emozioni al tramonto ad Arona
Articolo successivoFungolandia 2025: 20 anni di natura, cultura e funghi