Che le criptovalute rappresentino per tanti un’opportunità di profitto, è fuori discussione, esattamente come lo è il fatto che si tratti di un tipo di investimento ad altissimo rischio. Proprio per questo motivo, prima di muovere i primi passi in questo modo, è opportuno comprendere alcuni concetti. Nelle prossime righe, quindi, vedremo insieme 3 regole per minimizzare i rischi per chiunque intenda investire in criptovalute.
Investire in criptovalute: il budget
Al netto di tutte le considerazioni e le valutazioni, ancora prima di vedere quanto vale Ethereum, Bitcoin o qualsiasi altra cripto, è di fondamentale importanza stabilire un budget da dedicare all’investimento. A maggior ragione, se non si è degli esperti del settore, è necessario partire con piccole somme di denaro. In questo modo, se le cose non dovessero andare per il meglio, i danni sarebbero contenuti. In aggiunta, è altrettanto importante che questo budget non venga tolto ad attività primarie come quelle familiari.
Una volta compreso questo elementare concetto, è opportuno ribadire come l’approccio corretto preveda la sperimentazione di diverse piattaforme sicure. Ognuna infatti, si rivolge a diversi target di investitori, offrendo funzionalità personalizzate. Provandone più di una sarà possibile identificare con precisione quale sarà effettivamente in grado di soddisfare le proprie esigenze. A tal proposito, molti broker offrono la possibilità di aprire conti demo gratuiti per prendere confidenza con gli investimenti senza rischiare i propri capitali.
Studiare il mercato e diversificare il portafoglio
Può apparire banale sottolinearlo, ma per contenere i rischi legati a un investimento in criptovalute, è importante studiare i mercati. Solamente in questo modo sarà possibile elaborare delle strategie di successo. Fare trading online, infatti, non significa solamente inserire ordini di acquisto o di vendita, ma anche e soprattutto rimanere costantemente aggiornati sulle quotazioni delle maggiori cripto e saper leggere prospetti e grafici, con lo scopo di capire pienamente quali possano essere anche gli svantaggi di un’operazione.
Un’altra regola che in realtà non è solamente alla base di un investimento in criptovalute, ma di qualsiasi investimento indipendentemente dagli asset presi in considerazione, è quella legata alla diversificazione del portafoglio. Mettere in gioco tutti i capitali in un’unica direzione espone a un rischio troppo grande. Se le cose dovessero andare male, tutto il denaro sarebbe perso. Frazionare invece il capitale disponibile in investimenti più contenuti, mette al riparo: la perdita data da un investimento sarebbe coperta dai profitti degli altri.
La scelta del broker e gli aspetti fiscali
Come anticipato, il mondo delle criptovalute è ricco di opportunità di guadagno, ma purtroppo dove c’è un grande giro di denaro, ci sono anche tante situazioni poco “pulite”. Nel corso degli anni alcune piattaforme per investire si sono rivelate delle vere e proprie truffe che hanno fatto perdere agli investitori tutto il denaro investito. Questo è il motivo per cui prima di iniziare a fare sul serio, è importante identificare un broker serio su cui fare affidamento.
Nel nostro Paese ci sono moltissime piattaforme estremamente sicure, ma per essere certi della scelta è sufficiente controllare che il broker prescelto goda delle autorizzazioni per operare sul mercato e offrire i propri servizi. Nel dettaglio, in Italia a vigilare sul settore è la CONSOB. Infine, ma non da ultimo, è opportuno ricordare che eventuali profitti ottenuti dagli investimenti in criptovalute devono essere tassati. Se la piattaforma ha sede in Italia il broker farà da sostituto d’imposta.
Questo significa che sarà direttamente la società a trattenere il 26% per poi versarlo all’erario (regime sostitutivo). Nel caso la piattaforma avesse invece sede estera, sarà compito del trader occuparsi della parte fiscale e del pagamento delle tasse (regime dichiarativo). Probabilmente, per chi muove i primi passi è da consigliarsi la prima alternativa.