Regolamento Privacy UE
Regolamento Privacy Ue

Gli attacchi hacker ai sistemi informatici continuano a seminare terrore sconvolgendo il mondo intero, attirando regolarmente l’attenzione dei media e l’opinione pubblica a livello internazionale. La vulnerabilità della sicurezza non riguarda solo le piccole aziende ma colpisce indistintamente qualsiasi realtà pubblica o privata, inevitabilmente dotata di sistemi informativi e informatici. Tutto questo ci convince sempre più dell’importanza della “prevenzione”, piuttosto che la cura, per evitare danni elevatissimi e molto spesso irreparabili. A tal fine il Nuovo Regolamento Europeo UE 679/2016 impone a tutti i professionisti, alle imprese e alla Pubblica Amministrazione, di essere a norma con la Legge Europea sulla Protezione dei Dati e dei Sistemi Informatici. «Non aggiornare i pc è un atto di negligenza o ingenuità incredibile» afferma Andreas Schwab, capo della Commissione sicurezza informatica dell’Europarlamento. Verificare che sia messo in opera l’adeguato processo per “mettere al sicuro” i sistemi e i dati è certamente uno dei principali compiti  della figura del DPO (Data Protector Officer) ormai divenuta obbligatoria in molte realtà. Il DPO è infatti la figura chiave per mettere a norma professionisti e imprese, e per certificare le protezioni ai sistemi informatici.  Al DPO sono affidati compiti complessi, deve infatti sorvegliare la corretta applicazione della normativa sulla protezione dei dati europeo ed italiana, nonché l’osservanza del politiche interne, anche compiendo attività di verifica, azioni formative ed informative. Egli deve, tra l’altro, fornire pareri e sorvegliare alla corretta esecuzione di una Data Protection Impact Analysis (DPIA), e fare da referente/contact point dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali anche nell’ambito delle verifiche preliminari.

 

 

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