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Scuola: Docenti precari esclusi dall’aggiornamento GaE

Il 16 maggio termina la possibilità di dire no alle esclusioni ingiuste dalla “finestra” di inclusione nelle Graduatorie ad esaurimento: il ricorso riguarda coloro che sono a pieno titolo nella quarta fascia delle GaE e chiedono ora di passare in terza fascia; quelli che sono inseriti nella prima fascia delle graduatorie d’istituto, ma vogliono cambiare la provincia o le scuole d’inclusione; i docenti precari che intendono ottenere il riconoscimento del servizio militare prestato non in costanza di nomina; tutti coloro che sono in possesso dell’abilitazione, ovvero del diploma magistrale, ISEF, ITP, AFAM, chi si è abilitato presso le facoltà di Scienze della formazione primaria (SFP), con il TFA o PAS o ancora all’estero, chi è risultato idoneo agli ultimi concorsi, il personale educativo (per l’inserimento nelle GaE della scuola Primaria). Marcello Pacifico (Anief): Le nostre azioni passate hanno cambiato la giurisprudenza in tema di GaE, come nel caso del diritto al cambio della provincia, al reinserimento dei docenti che ne avevano fatto richiesta, all’inserimento di tutti i docenti abilitati prima del 2012 nonostante la messa ad esaurimento delle graduatori permanenti.

Anief, in particolare, ricorda che per tre volte ha avuto ragione dal giudice delle leggi, sempre sulla queste delle graduatorie ad esaurimento: con la sentenza n. 41 del 2011, della Corte Costituzionale, sull’inserimento a pettine nelle GaE; con la sentenza n. 187/2016 sull’illegittima reiterazione dei contratti a termine e la sentenza n. 251/2017 sull’esclusione dai concorsi dei docenti di ruolo). E abbiamo avuto ragione in Corte di Giustizia Europea, con la famosa sentenza “Mascolo”, che ha fatto la storia del contenzioso giudiziario nazionale. E poi c’è il precedente attuale dei candidati della provincia di Bolzano, dove l’inserimento è concesso. Manca meno di una settimana alla scadenza della presentazione delle domande per l’aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento, collocata dal Miur al 16 maggio prossimo alle ore 14.00. In base al Decreto Ministeriale n. 374 del 24 aprile scorso, entro quella data per decine di migliaia di docenti precari sarà possibile chiedere la permanenza e l’aggiornamento del punteggio con cui si è già inseriti in graduatoria; il reinserimento, riservato ai docenti depennati per non aver presentato domanda di aggiornamento nei bienni/trienni precedenti; la conferma dell’iscrizione con riserva o scioglimento della stessa; il trasferimento da una provincia ad un’altra, anche per i docenti inseriti con riserva.

Invece di cogliere l’occasione per stabilizzare tanti precari storici e coprire l’exploit di posti liberi, proprio attraverso la finestra di aggiornamento delle GaE, l’amministrazione ha confermato una discutibilissima linea di conservatorismo, che sull’immediato comprometterà continuità didattica ed offerta formativa, e poi alla lunga costerà allo Stato somme consistenti per via dell’ondata di ricorsi in tribunale, sia per la stabilizzazione che per i risarcimenti danni, che sempre più insegnanti precari stanno producendo”. Anief ha anche predisposto dei ricorsi in tribunale, da presentare subito, proprio per scongiurare le attuali esclusioni immediate dalla finestra di aggiornamento delle GaE. I ricorsi, da presentare in corrispondenza della data di scadenza imposta dal Miur, quindi entro il prossimo 16 maggio, riguardano chi con Anief ha già attivato tra il 2014 e il 2018 un ricorso per l’inserimento nelle GaE ma non è ancora stato immesso in ruolo o non è stato neanche inserito in GaE con riserva (chi è di ruolo, infatti, ancorché con riserva, non può rientrare in GaE e dovrà impugnare al Giudice del lavoro il decreto di licenziamento per essere confermato nel ruolo dopo aver superato l’anno di prova).

 

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