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Scuola: “L’intesa tra Governo e sindacati non risolve nulla”

L’accordo raggiunto tra Miur e sindacati maggiori sul tema del reclutamento e del precariato scolastico, con il via ai Pas abilitanti e a un concorso riservato per la scuola secondaria, relativo all’Intesa siglata lo scorso 24 aprile a Palazzo Chigi alla presenza del premier Giuseppe Conte, fa acqua da tutte le parti. Marcello Pacifico (Anief): Se non si farà in modo che il doppio canale di reclutamento venga esteso alle graduatorie d’istituto il contenzioso continuerà presso il giudice del lavoro e otterremo ricchi risarcimenti per ogni precario che farà ricorso. Il presidente nazionale del giovane sindacato, Marcello Pacifico, ha commentato, ai microfoni di Italia Stampa, l’intesa raggiunta fra Governo e sindacati, affermando che non porterà a nulla, essendo stata come un buco nell’acqua.

“Abbiamo già visto – afferma il sindacalista – questa storia, con i 70 mila che sei, sette anni fa hanno frequentato il Pas, ma non sono mai stati assunti nei ruoli. Ora è vero che c’è un concorso straordinario riservato per loro, ma anche l’anno scorso c’è stato un concorso riservato per il personale abilitato e solo settemila sono entrati nei ruoli, su quasi ottantamila. Dubitiamo che sia la soluzione al precariato, anzi siamo convinti che questa proposta non farà che aumentare il numero dei supplenti e precari. Tutto questo è in contrasto con la normativa europea e contro una giurisprudenza europea che è stata recepita dal nostro ordinamento e condanna lo Stato italiano per l’abuso reiterato dei contratti a termine. Anief in pochi anni ha raccolto più di cinque milioni di euro di risarcimenti, ma non è giusto ricorrere sempre in presenza di un diritto. Se non si riapriranno le GaE, se non si farà in modo, come chiede Anief, che il doppio canale di reclutamento venga esteso alle graduatorie di istituto, che devono essere trasformate in graduatorie provinciali e non legate alla scelta delle dieci, quindici scuole, il contenzioso continuerà presso il giudice del lavoro e otterremo venticinquemila, trentamila euro per ogni precario che farà ricorso”.

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